Una recente decisione della giudice Jessica Mangrum ha sospeso l’applicazione della legge che vieta l’aborto in Texas dopo le prime sei settimane di gestazione per le donne che la gravidanza a rischio. La sentenza, accogliendo il ricorso di cinque donne e di un gruppo di medici, rappresenta una vittoria significativa per i sostenitori del diritto all’aborto.
Riammesso l’aborto in caso di “gravidanza a rischio”, il Texas torna ad aprire alla libertà di scelta?
La legge, introdotta nel 2022, imponeva pene detentive e multe fino a 100.000 dollari per i medici che violavano il divieto. Tuttavia, essa è stata considerata ambigua nella definizione delle emergenze mediche, ponendo i medici di fronte al timore di essere incriminati qualora decidessero “in buona fede” di intervenire in casi di grave pericolo per la vita della donna.
Grazie alla sentenza della giudice Mangrum, i medici texani non rischiano più di essere accusati e possono intervenire senza esitazione in situazioni di grave complicazione della gravidanza. Ciò consentirà alle donne di ricevere il necessario intervento medico senza dover affrontare il trauma e l’angoscia derivante dall’impossibilità di accedere all’interruzione di gravidanza in caso di pericolo per la loro salute.
La legge texana era stata oggetto di feroci critiche da parte di organizzazioni per i diritti riproduttivi, che la ritenevano una grave violazione dei diritti delle donne. Le penalità previste, infatti, mettevano a repentaglio la vita e la salute delle donne stesse, costringendo i medici a negare o ritardare interventi vitali per timore di essere incriminati.
Nancy Northup, presidente del Center for Reproductive Rights, ha commentato la sentenza dicendo: “La sentenza di oggi impedisce che altre texane debbano soffrire il trauma impensabile che hanno avuto queste donne.” La decisione della giudice Mangrum offre un importante precedente per i casi futuri e potrebbe rappresentare un’opportunità per allentare le restrizioni contro l’aborto imposte da alcuni Stati a guida repubblicana.
Tuttavia, l’ordine della giudice è stato immediatamente bloccato da un ricorso presentato alla Corte Suprema del Texas. Pertanto, la battaglia legale continua e il futuro della legge resta incerto.