Successo oltre le aspettative per il Pantheon nel suo primo mese di ingressi a pagamento, come riportato dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La novità ha portato quasi 230.000 visitatori all’interno del monumento, generando un incasso complessivo di oltre 860.000 euro. Di questi, più di 20.000 sono giovani compresi tra i 18 e i 25 anni, e circa 50.000 hanno usufruito delle gratuità previste dalla legge.

Pantheon a pagamento, secondo Sangiuliano, un successo da quasi un milione di euro

Il Pantheon, come ha sottolineato il ministro, è un sito di fondamentale importanza per il patrimonio culturale italiano e rappresenta una delle gemme dell’arte e dell’architettura del paese. A seguito del successo del primo mese a pagamento, il ricavato sarà reinvestito nella valorizzazione del sito stesso, e una parte sarà destinata a sostenere opere di solidarietà e contribuire alle spese per la ricostruzione delle zone colpite dalle alluvioni, in particolare per l’Emilia-Romagna, dove il contributo ha raggiunto 181.635 euro nel solo mese di luglio.

Il ministro Sangiuliano ha inoltre annunciato l’intenzione di estendere questa iniziativa, prevista dal decreto 61 dello scorso primo giugno, anche ad altri siti culturali nel futuro, nell’ottica di promuovere e tutelare il patrimonio culturale italiano.

Dal 3 al 31 luglio 2023, i dati forniti dal Ministero della Cultura mostrano un totale di 228.043 ingressi, conteggiando le piattaforme online come il sito “www.museiitaliani.it,” oltre al pagamento in moneta elettronica e in contanti. L’incasso complessivo ammonta a 865.982 euro, una cifra rilevante che dimostra l’entusiasmo del pubblico nel sostenere e visitare il Pantheon.

L’iniziativa ha avuto un impatto positivo anche sulla comunità, in quanto parte del ricavato è stato devoluto per sostenere i territori colpiti dalle alluvioni, dimostrando come la cultura possa avere un ruolo importante anche nel fornire aiuto e supporto in momenti di difficoltà. Non si sono tuttavia placate le polemiche sull’ingresso a pagamento di un sito che, secondo molti, dovrebbe essere gratuitamente visitabile dalla collettività.