La ministra del Turismo, Daniela Santanché, ha espresso chiaramente le sue perplessità riguardo al reddito di cittadinanza (RdC), dichiarando che questa misura “ha fatto tanto male“, attirandosi la reazione ironica del leader di Azione Carlo Calenda. Durante un’intervista a Rds, ha sottolineato che i fondi sono stati destinati a persone che erano in grado di lavorare, mentre l’attenzione dovrebbe essere rivolta a coloro che sono più fragili e in maggiore bisogno di sostegno. Santanché ha proposto di concentrarsi sulla creazione di condizioni favorevoli per l’occupazione dei giovani e sul supporto alle imprese nell’assunzione di nuovo personale.
Santanché: “RdC inutile, bisogna sostenere le imprese”; Calenda: “Ma se neanche pagavi gli stipendi”
Le parole della ministra giungono in un momento in cui il governo ha preso delle decisioni riguardanti il reddito di cittadinanza e dopo le polemiche relative a un messaggio dell’Inps che ha sospeso l’assegno a persone considerate “occupabili”. Non passa molto tempo prima che il leader di Azione, Carlo Calenda, commenti le dichiarazioni di Santanché, sottolineando in modo pungente la presunta ipocrisia della ministra riguardo alle sue attività imprenditoriali passate. Calenda scrive su Twitter: “Anche non pagare i lavoratori, pagarsi stipendi non sostenibili, mandare all’aria società, usare impropriamente la cassa integrazione e rimanere serenamente Ministro, sono tutte cose che fanno molto ma molto male. Sono sempre stato contrario al Rdc, ma la morale da Lei anche no.“
L’intervista della ministra Santanché non riguardava solo il reddito di cittadinanza, ma ha affrontato anche altre tematiche. Ad esempio, è stata posta l’attenzione sulla situazione dei lavoratori stagionali e sull’inclusione delle persone che non beneficiano più del RdC. Santanché ha dichiarato che il governo sta affrontando la questione con una programmazione triennale dei flussi migratori, riconoscendo l’importanza delle persone provenienti da altri paesi per l’economia stagionale. La ministra ha anche sottolineato l’importanza della professionalizzazione dei lavoratori stagionali e del garantire stipendi adeguati per un lavoro impegnativo come quello nel settore turistico.