La vicenda del dossieraggio illecito su politici e personaggi famosi continua a suscitare clamore e sospetti, con il tenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano al centro dell’inchiesta. Il legale di Striano, l’avvocato Massimo Clemente, ha dichiarato all’Adnkronos: ‘Il mio assistito non ha mai fatto alcun dossier, ha sempre fatto il suo lavoro nel rispetto delle regole‘. L’indagine è partita da un esposto presentato dal ministro della Difesa Guido Crosetto dopo la divulgazione di notizie riservate riguardanti la sua precedente attività professionale.
Parla il finanziere Pasquale Striano: “Ho sempre rispettato le regole, non ho fatto alcun dossieraggio”
Il penalista difensore ha sottolineato che Striano ha fornito la sua versione dei fatti ai magistrati di Roma e si è detto pronto a farlo nuovamente di fronte ai pm di Perugia, dove l’indagine è stata trasferita. L’avvocato ha fiducia che il lavoro della magistratura sia rapido e dimostri l’innocenza del suo assistito: ‘Ha sempre svolto il suo compito con rigore, senso del dovere e non ha mai divulgato notizie a terzi‘.
Il ruolo di Striano era quello di investigare sulla criminalità organizzata da quasi trent’anni, e il suo lavoro era sempre sottoposto al vaglio dell’autorità giudiziaria. L’avvocato ha ribadito che Striano non ha mai utilizzato le indagini a fini di dossieraggio.
Le indagini su Striano sono iniziate in seguito alle segnalazioni di operazioni sospette che Bankitalia riceve e lavora per arrivare a segnalazioni di reati finanziari, soprattutto il riciclaggio, inviando copie anche all’Antimafia. Striano era stato individuato come autore di alcuni accessi a banche dati pubbliche ritenuti non leciti dai magistrati. Il militare ha sempre sostenuto la correttezza del suo operato, ma durante le indagini sono emersi possibili ulteriori accessi non leciti riguardanti altri soggetti.
L’indagine su Striano ha coinvolto nomi di politici e personaggi famosi come Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri, Giuseppe Conte, Olivia Paladino, Matteo Renzi, Matteo Salvini e Armando Siri, ma il suo ruolo era quello di seguire l’andamento criminale e sociale del Paese, non di dossierare.
Le preoccupazioni di Crosetto
Parallelamente, le indagini hanno coinvolto il ministro della Difesa Crosetto e i fratelli Giuseppe e Gaetano Mangione, soci di Crosetto in tre diverse aziende di bed & breakfast a Roma. Striano ha sostenuto che il ministro potrebbe essere ignaro delle presunte relazioni dei fratelli, mentre questi ultimi sono stati indagati per presunti legami con la criminalità organizzata e il riciclaggio.
Crosetto ha espresso preoccupazione riguardo a presunte fughe di notizie di indagini coperte dal segreto e ha deciso di sporgere una nuova denuncia per violazione del segreto istruttorio, a tutela dell’indagato Striano e per ottenere la verità su questa inquietante vicenda. La situazione è ancora in fase di sviluppo e si spera che la magistratura faccia luce su questa complessa vicenda di dossieraggio illecito.
Avra ricevuto fior di quattrini. Si fara un paio di anni agli arresti domiciliari e poi di nuovo libero e ricco. Chi ha comprato le informazioni ed ha pagato tutti quasi soldi ?