La passione per la squadra del cuore è costata cara a Vincenzo La Porta, latitante ricercato da 11 anni, che è stato arrestato a Corfù dopo una foto galeotta durante i festeggiamenti del Napoli. L’uomo di 60 anni inserito nell’ex lista dei 100 ricercati più pericolosi rientrava nel clan dei Contini ma la beffa finale è arrivata dopo un certosino lavoro di “web patrolling“.
I carabinieri hanno condotto per diversi anni un’indagine che analizzava qualsiasi movimento non solo fisico ma anche e soprattutto a livello fiscale, con controlli sulle operazioni bancarie ma anche tracciamento dei social. Oltre un decennio che non ha portato a molte risposte e che poteva quasi portare le forze dell’ordine a desistere da una ricerca così infruttuosa.
Corfù, il Napoli tradisce La Porta, il latitante tifoso arrestato a Corfù
A cambiare completamente il risvolto delle indagini è arrivato un episodio, o meglio un evento che in pochi si sarebbero aspettato: la vittoria del Napoli di Luciano Spalletti portava in festa il popolo partenopeo dopo oltre 30 anni di attesa. Una gioia incontenibile anche per La Porta che aveva deciso di festeggiare dal balcone di un locale di Corfù, seppure camuffato con sciarpa e cappello.
Il pm Canaia della Procura Generale col supporto del Servizio di Cooperazione Internazionale e dalla Rete @ON finanziata dall’Ue non si erano lasciati scappare quest’occasione, intercettando proprio il momento in cui l’uomo era intento nei suoi festeggiamenti. Da lì scattavano una serie di accertamenti e di pedinamenti che dopo poco avrebbero consentito alle forze dell’ordine di bloccare il latitante in strada a bordo di uno scooter.
Per lui ora ci saranno da scontare 14 anni e 4 mesi di reclusione in seguito ad una lunga attività fraudolenta perpetuata tramite un’organizzazione dedita all’evasione fiscale sistematica, alla frode fiscale e alle truffe in danno di fornitori esteri.