L’esperienza alla Roma è stata da dimenticare, ora Eldor Shomurodov è pronto a ripartire dalla Sardegna. La trattativa con il Cagliari è durata il tempo di firmare i contratti, la voglia di rimettersi in gioco era tanta per un ragazzo che veniva considerato uno dei migliori prospetti dell’Europa orientale. Avrà una stagione intera per guadagnarsi la fiducia dei tifosi del Cagliari a suon di gol e convincere la dirigenza ad esercitare il diritto di riscatto inserito nel contratto con i giallorossi. Il giocatore intanto racconta di un ambiente a lui idoneo, l’inserimento è stato rapido così come l’esordio potrebbe arrivare già dalla prima giornata di Serie A visto l’infortunio di Gianluca Lapadula.
Shomurodov al Cagliari: “Ho ritrovato serenità”
Sbarcato tre anni fa in Italia al Genoa con la nomea del talento proveniente dal profondo Est Europa e pronto a stupire la Serie A. Complice una annata complicata dei rossoblù non arrivò la consacrazione ma comunque convinse la Roma a sborsare 17,5 milioni di euro per portarlo alla corte di Mourinho. Con il portoghese però non scoccò mai la scintilla, un anno e mezzo di tante panchine e poche presenze fino a gennaio scorso con il passaggio allo Spezia.
La retrocessione dei liguri lo ha fatto tornare nella Capitale. Il destino però era scritto visto che entrambe le parti cercavano una nuova collocazione con la chiamata del Cagliari accolta immediamente con grande entusiasmo. Eldor Shomurodov, ai microfoni di Tuttosport, racconta le sensazioni di questa nuova avventura in terra sarda:
Mi trovo bene con la squadra, con i ragazzi, con il mister. I primi giorni è stato più difficile, ma adesso va molto meglio e sto bene. Mi sento carico e non vedo l’ora che inizi il campionato. L’impatto con mister Ranieri è stato ottimo. Anche se non ci siamo ancora detti nulla di speciale, ovviamente. La stagione è solo all’inizio. Mi ha chiesto come stavo fisicamente. So che può aiutarmi a crescere, ad esprimermi al meglio.
Per tornare il giocatore visto a Genova conta molto l’aspetto psicologico. Mi sentivo forte, c’era l’ambizione. Sentivo la fiducia. Qui a Cagliari ci sono tutti gli ingredienti per ripetermi e credo possa essere l’occasione giusta: allenatore esperto e preparato, una società che crede in me, un bel gruppo pieno di entusiasmo. Tanti tifosi sono venuti con passione a fare il tifo anche in ritiro. Al campo, in albergo: ci aiutano tanto. La rimonta dello scorso anno ha entusiasmato la piazza e in squadra sento che c’è consapevolezza, c’è fiducia. Quelle partite di carattere giocate contro il Bari hanno colpito anche me e sono state una delle cose a cui ho pensato quando è capitata l’occasione di venire al Cagliari
Talento inespresso
Nato a Jarkurgan, in Uzbekistan, classe 1995, con la maglia del Bunyodkor Tashkent – squadra della capitale – colleziona nella massima serie del campionato uzbeko 19 reti in 71 gare. Nell’estate 2017 si trasferisce in Russia: tra fila del Rostov in tre stagioni totalizza 91 presenze con 18 gol e 12 assist.
Una crescita continua. Nell’ottobre 2020 viene acquistato dal Genoa e l’impatto con la Serie A è subito positivo: segna la sua prima rete il 30 novembre contro il Parma; il 15 maggio 2021 arriva anche la prima doppietta, realizzata contro l’Atalanta e chiude la stagione con 32 gare e 8 reti.
A suon di prestazioni arriva così alla Roma: con i giallorossi in una stagione e mezzo totalizza 48 presenze, 6 reti con altrettanti assist e conquista la Conference League 21/22. Nell’ultima parte della scorsa stagione gioca in prestito tra le fila dello Spezia dove realizza 16 presenze, 1 gol e 2 assist. Con la nazionale uzbeka, di cui è capitano, ha sinora totalizzato 37 reti in 65 gare.
Punta centrale, 190 centimetri di altezza, è un attaccante moderno che ama svariare su tutto il fronte del reparto avanzato, attaccando la profondità e liberando gli spazi per i compagni. Forte atleticamente, grande corsa, con le sue accelerazioni e progressioni palla al piede sa ribaltare velocemente il fronte del gioco: il suo dinamismo, il dribbling, la tecnica, gli permettono di puntare con efficacia verso la porta per andare alla conclusione o all’occorrenza cercare l’assist per il compagno.
È il primo calciatore uzbeko nella storia del Cagliari, avrà dodici mesi di tempo per convincere la dirigenza rossoblù al riscatto visto che è arrivato in prestito dalla Roma con un diritto a favore dei sardi. Lo stipendio invece è ugualmente suddiviso fra i due club.