È la petroliera russa l’ultimo obiettivo centrato dall’offensiva di Kiev nel corso della guerra tra Russia e Ucraina. In particolare, l’imbarcazione si trovava nei pressi del ponte di Crimea quando un bombardamento portato dai droni ucraini ha finito per distruggere buona parte della nave russa. Non si rilevano grossi danni al di là di quelli materiali, dal momento che alcune persone presenti a bordo sono rimaste ferite ma non ci sono morti.

Un attacco che è frutto di una strategia militare che ha l’obiettivo di allentare le pressioni ricevute dall’esercito russo, in diverse aree cruciali ai fini del conflitto. Un esempio è la città di Bakhmut che negli ultimi tempi vive uno scontro militare costante in virtù della propria posizione geografica; ecco un dettaglio raccontato dal vice ministro della Difesa, Hanna Maliar:

È in corso una battaglia feroce. I russi stanno inviando un gran numero di forze nell’area di Bakhmut. È stato importante per noi stabilirci su alture dominanti in queste aree

Guerra Russia-Ucraina, i dettagli dell’attacco alla petroliera SIG

Come anticipato, la notte ha portato l’ennesimo attacco tramite droni nella “cornice” nefasta del conflitto russo-ucraino. A colpire questa volta è stata Kiev che ha preso di mira la petroliera SIG, imbarcazione già conosciuta in ambito militare perché era stata sanzionata recentemente dagli Stati Uniti per il suo ruolo di fornitura di carburante agli aerei delle forze impiegate in Siria.

Al momento dell’attacco, la nave si trovava nello stretto di Kerch con le esplosioni che hanno mandato in frantumi soprattutto la zona della sala macchine, quest’ultima poi inondatasi. Fonti vicine alle parti interessati riportano all’unanime che non si sono registrati morti. Ricordiamo che l’attacco arriva in un contesto sempre più teso soprattutto dopo la recente condanna di 19 anni di carcere inflitta a Navalny per “estremismo”

Putin potrebbe allungare la guerra fino al 2024

Nel frattempo, emergono scenari e intrecci particolari riguardo alle possibili intenzioni di Vladimir Putin di prolungare la guerra almeno fino al 2024. Una scelta che non sarebbe un capriccio ma frutto del suo rapporto con Donald Trump che, nonostante il turbolento periodo giudiziario, ha ancora la possibilità di giocarsi la propria candidatura alle prossime elezioni negli Stati Uniti.

Nell’ottica del leader russo, l’eventuale successo del Tycoon potrebbe favorire indirettamente le condizioni della Russia perché forte di un rapporto politico e diplomatico ben più solido rispetto a quello intrattenuto ad oggi con Joe Biden. Nello specifico, la vittoria di Trump potrebbe conferire a Putin maggior potere di negoziazione in un eventuale e ipotetico scenario di tregua nella guerra contro l’Ucraina.

Per adesso rimangono voci supportate principalmente dalla Cnn che tramite un proprio funzionario ha anche fatto sapere che:

Putin sa che Trump lo aiuterà. E così pensano gli ucraini e i nostri partner europei

Insomma, uno scenario sempre più complicato che approfitta anche delle divergenze interne anche sul fronte occidentale; sempre la Cnn fa sapere che nel Congresso degli Stati Uniti c’è divisione in merito all’esposizione che gli USA stanno mettendo in campo in ambito bellico. In attesa e nella speranza di un’apertura solida verso la pace, non è da escludere che il conflitto possa allora protrarsi fino a nuove elezioni nel 2024.