Lo scorso mese di novembre, quando i giudici avevano autorizzato il Dipartimento del Tesoro a fornire le sue dichiarazioni dei redditi alla commissione della Camera, l’aveva definita “un corpo politico“. Adesso, però, la invoca. Incriminato per il suo presunto coinvolgimento nei moti di Capitol Hill, Donald Trump chiede l’intervento della Corte Suprema attraverso un post sul suo social, Truth.

In un post su Truth, Donald Trump attacca Biden e invoca la Corte Suprema dopo la sua terza incriminazione.

Ma prima c’è il bersaglio grosso da colpire: l’attuale presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

Il mio avversario politico – scrive Trump – mi ha colpito con una raffica di cause legali deboli […] che richiedono enormi quantità di tempo e denaro prima di essere essere giudicate. Risorse che sarebbero andate in pubblicità e manifestazioni dovranno ora essere spese per combattere questi delinquenti della sinistra radicale in numerosi tribunali in tutto il Paese. Sono in testa a tutti i sondaggi, anche contro Disonesto Joe, ma questo non è un campo di gioco alla pari. È un’interferenza elettorale e la Corte Suprema deve intervenire.

La terza incriminazione è sul presunto ruolo del tycoon nell’assalto a Capitol Hill.

Quella sul presunto ruolo dell’ex presidente nell’assalto a Capitol Hill è la terza incriminazione dopo quella circa il pagamento in nero di due donne che avrebbero minacciato di rivelare relazioni extraconiugali, e quella per il trasferimento illegale di documenti riservati dalla Casa Bianca a Mar-a-Lago, il resort in Florida.

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