E’ tempo di grandi cambiamenti nei quadri tecnici della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il Presidente Gabriele Gravina promuove Roberto Mancini che non solo manterrà la carica di CT della Nazionale Maggiore, ma avrà la supervisione anche delle selezioni Under 21 e Under 20. L’obiettivo è creare un collegamento fra tutte le squadre azzurre grazie anche al supporto di Maurizio Viscidi. Il numero uno del calcio italiano si è poi soffermato, a margine del Consiglio Federale, sul momento dell’Italia femminile con la bruciante eliminazione dal Mondiale in Nuova Zelanda che ha portato all’addio del tecnico Milena Bertolini.

Pieni poteri a Mancini

Il nuovo corso azzurro vedrà una rinnovata fase per il Club Italia. L’obiettivo è uniformare lo stile di gioco e il sistema tattico delle varie Nazionali per tracciare un percorso unico da seguire che permetterà una crescita e un ambientamento più rapido per i ragazzi convocati sulla falsariga di quanto avviene in Francia da anni. Per questa ragione Roberto Mancini continuerà la sua guida nella Nazionale maggiore prendendo anche l’incarico di Responsabile Tecnico per l’Under 21, affidata a Carmine Nunziata, e per l’Under 20, nominato Attilio Lombardo sulla panchina. E’ soddisfatto il Presidente Gravina del percorso intrapreso:

Diamo vita ad una nuova fase del Club Italia, si tratta di un’evoluzione e non di una rivoluzione perché ripartiamo con idee nuove, ma anche da alcuni punti fermi del nostro progetto tecnico. Il Club Italia è una realtà di successo, lo dicono i numeri dal 2018 ad oggi, ma per rimanere al vertice e addirittura migliorare è necessario cambiare, per esplorare nuovi percorsi e saper cogliere i continui aggiornamenti del calcio internazionale. Lo abbiamo fatto con un progetto coerente, che ribadisce l’opportunità, prima ancora che la necessità, di lavorare come una filiera, il cui unico fine è far maturare il talento. Ringrazio tutti coloro che non sono più in organigramma e hanno contribuito alle vittorie degli ultimi anni, e auguro ai nuovi tecnici e collaboratori di lasciare il segno in Azzurro

Da scegliere il nuovo CT dell’Italdonne

Il fallimento dell’Italia femminile al Mondiale in Nuova Zelanda è la chiusura di un cerchio orribile iniziato con la mancata partecipazione al Mondiale in Qatar della Nazionale maschile e passato per l’eliminazione dell’Under 21 all’Europeo in Romania e Georgia. Eppure le azzurre di Milena Bertolini avevano cominciato con il piede giusto battendo l’Argentina all’esordio per poi cadere per 5-0 contro la Svezia, una delle favorite. Il passo falso inaspettato è arrivato contro il Sudafrica dove arriva un 3-2 che sancisce l’addio alla rassegna fra mille polemiche.

C’è amarezza, dopo la prima partita la squadra aveva dimostrato grande entusiasmo e passione. I primi 35 minuti con la Svezia sono stati i più belli del nostro calcio femminile. Poi aver preso tre gol in fotocopia ha evidenziato limiti, lacune e responsabilità. Questa è una partita che abbiamo perso tutti insieme. Come il Mondiale 2019 non fu un punto di arrivo, ma di partenza, così adesso ripartiamo dopo una sconfitta, sapendo che abbiamo sbagliato tutti, chi in campo, chi in panchina, chi a Via Allegri. Ho apprezzato molto il messaggio che mi ha mandato Cristiana Girelli e di cui non dirò il contenuto: ha chiarito quello che intendevano dire le ragazze, indicando il presidente federale come loro guida

Veleni e polemiche dopo l’eliminazione con il numero uno del calcio italiano che deve riportare un pò di equilibrio. Innanzitutto c’è da trovare un nuovo allenatore viste le dimissioni di Milena Bertolini che si è ritrovato con lo spogliatoio contro. Non sarà però facile individuare il giusto profilo, sono arrivati già dei rifiuti nonostante Gravina sottolinea di non aver mai ricevuto risposte negative.

C’è un entusiasmo incredibile, abbiamo l’imbarazzo della scelta, con opzioni molto interessanti. Identikit dell’allenatore ideale? Deve avere capacità di dialogo, di sintesi, deve essere molto preparato e avere grandi valori umani. Poi deve saper capire e coccolare la sensibilità delle ragazze, uno dei valori che ha reso forte il movimento femminile. Tutto questo deve accompagnare una capacità tecnica e tattica e una conoscenza del progetto azzurro.

Cosa ha sbagliato Milena Bertolini? Io non faccio l’allenatore. Ho provato un senso di illusione dopo il rigore segnato contro il Sudafrica, mi sono illuso quando a fine partita eravamo 2-2-, e mi sono amareggiato quando abbiamo subito gol in contropiede quando ormai avevamo superato il turno