Diverse potrebbero essere le cause del perché non arriva il rimborso del 730. Nel mese di luglio, è iniziato il periodo in cui iniziano le operazioni di erogazione dei rimborsi.
Alcuni contribuenti, però, non hanno ricevuto il rimborso spettante: ma non bisogna andare nel panico. Possono esserci diversi motivi alla base dei ritardi e, in tutti questi casi, bisogna tener sempre bene a mente le regole generali previste.
Quali possono essere le cause alla base dei ritardi? Cosa devono fare i contribuenti?
Perché il rimborso del 730 non arriva
Durante il mese di luglio, è iniziato il periodo in cui vengono erogati i primi rimborsi del modello 730/2023. Come sempre, però, sono già iniziate le prime segnalazioni da parte dei contribuenti che non hanno ricevuto il rimborso spettante.
Le cause dei ritardi possono essere diverse e, prima di andare nel panico, è giusto riflettere se si rientra in una delle seguenti opzioni. Innanzitutto, si devono tener presenti i tempi in cui viene trasmesso il modello 730: i tempi dei rimborsi sono direttamente legati al periodo di presentazione della dichiarazione dei redditi. Il concetto è molto semplice: prima si invia la dichiarazione, prima si riceve il rimborso.
Il rimborso del 730 arriva con la retribuzione del mese successivo rispetto a quello in cui il sostituto d’imposta ha ricevuto il prospetto di liquidazione. Nel caso dei pensionati, invece, sono previsti due mesi di attesa.
Tuttavia, non sempre ciò è sufficiente. Se sono scaturite somme elevate oppure sono state apportate modifiche al 730 precompilato, allora l’Agenzia delle entrate potrebbe effettuare controlli preventivi. Si avrebbe, così, come conseguenza il ritardo nell’erogazione dei rimborsi.
Rimborso 730, qual è l’importo spettante
Come abbiamo appena spiegato, un fattore che potrebbe comportare ritardo nell’erogazione dei pagamenti è l’importo spettante.
Nel caso di rimborsi Irpef molto elevati, l’Agenzia delle entrate effettua controlli ulteriori. Quando accade? Ciò accade quando il rimborso ha un importo superiore a 4000 euro. In questo caso, possono essere effettuati controlli preventivi, entro 4 mesi dalla scadenza dei termini per la presentazione del modello 730.
Il ritardo nell’erogazione delle somme spettanti potrebbe slittare anche a fino 6 mesi dopo la scadenza del 730.
Le modifiche al 730 possono causare ritardi nell’erogazione dei rimborsi: ecco perché
Abbiamo detto che anche quando vengono effettuate modifiche, l’Agenzia delle entrate può effettuare controlli preventivi che comportano ritardi nell’erogazione dei rimborsi.
I controlli avvengono in via automatizzata oppure attraverso il controllo dei documenti di spesa entro 4 mesi dalla scadenza dei termini del 730.
In due casi possono verificarsi controlli preventivi per modifiche al modello:
- Quando ci sono scostamenti significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle CU e nelle dichiarazioni degli anni precedenti;
- In presenza di elementi di incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o da quelli risultanti nelle CU.
Rimborso 730 senza sostituto d’imposta: perché ci vuole di più?
Chi presenta il modello 730 senza sostituto d’imposta deve considerare che, solitamente, i tempi per ricevere il rimborso sono più lunghi.
Si tratta di un fattore molto importante da considerare, qualora si pensi ci siano ritardi, quanto in realtà non è così.
C’è un modo che permette di velocizzare la procedura per sperare di ricevere il rimborso più velocemente. È possibile comunicare il proprio Iban all’Agenzia delle entrate, utilizzando i canali telematici. In questo modo, l’accredito verrà effettuato direttamente sul proprio conto corrente, riducendo, in minima parte, i tempi di attesa.
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