Nuova, pesante, tegola per Alexei Navalny. Il leader dell’opposizione russa è stato condannato a scontare altri 19 anni in carcere. La sentenza è stata emessa durante un processo in una remota colonia penale.
Navalny è stato dichiarato colpevo per aver fondato e finanziato un’organizzazione estremista, anche se lui si è sempre dichiarato innocente. Il dissidente russo stava già scontando una pena di 9 anni per violazione della libertà condizionale, frode e oltraggio alla corte. Navalny è stato incarcerato nel 2021 e a oggi è rinchiuso in una remota colonia penale in Russia.
Russia, nuova sentenza per Navalny. Il dissidente si aspetta nuova pena per terrorismo
Da quanto emerge, i pm russi avevano chiesto una condanna a 20 anni di reclusione, ma in una “colonia a regime speciale“. Si tratta di una prigione ancora più restrittiva, dove sono detenuti i criminali più pericolosi della Russia.
In un messaggio sui social media, Navalny aveva sottolineato – prima del verdetto – la sua convinzione che gli sarebbe stata inflitta una pena detentiva in stile “stalinista” progettata per spaventare altri potenziali dissidenti.
Tuttavia, per Navalny ancora non è finita. Il dissidente potrebbe ancora essere incriminato per altre accuse, in altro processo, per terrorismo.
Ue: “Inaccettabile la condanna”
L’Ue si è espressa sulla condanna per il dissidente russo. È “inaccettabile” e “arbitraria“, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
L’Onu chiede l’immediata scarcerazione
Le Nazioni Unite hanno ha chiesto l’”immediata liberazione” di Navalny. Questa sentenza, ha denunciato l’Alto commissario ai diritti umani Volker Türk, “suscita inquietanti preoccupazioni sulla strumentalizzazione del sistema giudiziario in Russia”.
“Secondo la legge internazionale sui diritti umani gli Stati hanno l’obbligo di rispettare, proteggere e garantire un giusto processo a tutti gli individui privati della loro libertà. Io – continua – chiedo alle autorità russe di adottare misure per rispettare questi obblighi, l’immediata liberazione e la fine alle violazioni dei diritti umani di Navalny”.