Garanzia Sace, questa la soluzione che il governo sta vagliando per risolvere la questione dei crediti incagliati legata al Superbonus.

Garanzia Sace Superbonus per i crediti incagliati

Si cerca un modo per tutelare chi acquista i crediti dalle aziende. Con questa soluzione, la ditta che detiene il credito incagliato lo venderebbe a un’altra impresa. L’acquirente chiederebbe un finanziamento alla banca, la quale erogherebbe parte dell’importo, ottenendo in garanzia da Sace come collaterale il credito fiscale.

Cessione con remissione in bonis

Il 30 novembre 2023, chi ha fatto i lavori nel 2022 e non è riuscito a cedere il credito, può effettuare la cessione, con la cosiddetta remissione in bonis. Sarà però necessario pagare 250 euro. In alternativa questi contribuenti, se non hanno chiesto le detrazioni con la dichiarazione dei redditi relativa al 2022, possono optare per la detrazione decennale a partire dalla dichiarazione dei redditi da presentare l’anno prossimo.

Come cambia il Superbonus?

Il Superbonus è destinato a cambiare. Il governo ha intenzione di prevedere un’agevolazione fino al 100%, ma solo per i redditi bassi, finanziato con le risorse del Pnrr.

Leggi anche Cessione crediti e sconto bonus edilizi, quando si può fare la remissione in bonis entro il 30 novembre 2023 e quando no e Superbonus, nodo crediti incagliati al Mef: proroga 110% fino al 2024 e scelta bonus ordinario se più conveniente