Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023, l’Italia ha introdotto nuove regolamentazioni sulla tassazione delle criptovalute. Queste norme, parte di un quadro normativo europeo più ampio, mirano a fornire chiarezza e coerenza nel trattamento fiscale delle cripto-attività. In merito alla documentazione delle plusvalenze e alla identificazione dei redditi diversi derivanti da cripto-attività ai fini fiscali, l’Agenzia delle Entrate ha fornito di recente un chiarimento piuttosto significativo. Andiamo a vedere nel dettaglio.

La tassazione delle criptovalute e il principio di Worldwide Taxation

Il principio cardine di questa nuova legge è la “Worldwide Taxation“, che stabilisce che tutte le cripto-attività dei residenti italiani sono soggette a tassazione, indipendentemente dal luogo di detenzione. Questo include anche i redditi diversi derivanti da cripto-attività prodotti in Italia.

Tassazione criptovalute: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Durante un question time il 1° agosto, sono stati forniti ulteriori dettagli su come verranno attuate queste nuove disposizioni.

Innanzitutto, come già anticipato, i redditi diversi derivanti dalle cripto-attività che si trovano in Italia sono considerati prodotti nel territorio dello Stato e pertanto soggetti a tassazione.

In secondo luogo, la prova del costo d’acquisto delle cripto-attività può essere fornita attraverso la documentazione disponibile sul sito in cui è stato effettuato l’acquisto o lo scambio, o tramite altre prove bancarie o extra-bancarie.

Nell’ambito della nuova regolamentazione, infatti, il costo o valore di acquisto delle cripto-valute deve essere documentato con “elementi certi e precisi” a cura del contribuente. Questo è un aspetto chiave che differenzia l’Italia da altri paesi come la Svizzera, dove esistono cambi ufficiali per le cripto-valute.

Tassazione criptovalute Agenzia delle Entrate: le regole per il 2023

Le nuove regole di tassazione delle criptovalute in Italia segnano un passaggio importante nel trattamento fiscale di queste attività digitali. Applicabili dal 1° gennaio 2023, le disposizioni della Manovra 2023 riguardano in particolare plusvalenze e altri proventi realizzati attraverso la detenzione, rimborso, cessione o permuta di cripto-attività.

Bozza di Circolare sulla tassazione criptovalute sul sito dell’Agenzia delle Entrate

Per facilitare l’attuazione delle nuove regole, è stata preparata una bozza di Circolare, disponibile nell’archivio dei documenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate, che è stata sottoposta a consultazione pubblica lo scorso 15 giugno 2023, garantendo un processo trasparente e collaborativo.

Periodo transitorio e imposta sulle cripto-attività

Il governo italiano ha riconosciuto la necessità di un periodo transitorio per permettere ai contribuenti di adattarsi alle nuove regolamentazioni.

Nel dettaglio, il Ministero dell’Economia ha prorogato al 30 settembre 2023 il versamento dell’imposta sulle cripto-attività, includendo la detenzione, il rimborso o il trasferimento di valori e diritti attraverso tecnologia distribuita. I codici tributo specifici per l’imposta sostitutiva sono stati istituiti, semplificando il processo di pagamento, e risultano i seguenti:

  • 1715: imposta sostitutiva su plusvalenze e altri proventi realizzati tramite rimborso o cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di cripto-attività  – art. 1 comma 126, Legge 29 dicembre 2022, n. 197 – Regime dichiarativo);
  • 1716: imposta sostitutiva su plusvalenze e altri proventi realizzati mediante rimborso o cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di cripto-attività – art. 1 comma 126, legge 29 dicembre 2022, n. 197 – Regime di risparmio amministrato e gestito;
  • 1717: imposta sostitutiva sul valore delle cripto-attività rideterminato al valore normale – articolo 1 comma 133, legge 29 dicembre 2022, n. 197;
  • 1727: imposta sostitutiva dell’imposta di bollo sui rapporti aventi a oggetto le cripto-attività – art. 1 comma 146, legge 29 dicembre 2022, n. 197.

Opzione per i soggetti con cripto-attività preesistenti

Per coloro che già detenevano cripto-attività al 1° gennaio 2023, è stata introdotta un’opzione per rideterminare il costo o valore di acquisto, assoggettandolo a un’imposta piatta del 14%.

Tassazione criptovalute: la nuova aliquota

Le nuove cripto-attività sono ora soggette a una tassazione del 26%, in linea con altri redditi da capitale, se il valore complessivo raggiunge almeno 2.000 euro nel periodo d’imposta. Questa regola è stata illustrata nella bozza di circolare in consultazione.