Previsto un boom di assunzioni nella scuola a tempo indeterminato, con moltissimi posti liberi a disposizione, la maggioranza dei quali sono docenti e personale Ata, grazie all’autorizzazione da parte del Governo di assunzioni su larga scala nel settore. Vediamo nel dettaglio come sono ripartiti i nuovi posti e la decisione del Consiglio dei Ministri nel dettaglio, con le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Assunzioni nella scuola a tempo indeterminato: posti disponibili e come sono ripartiti

Il Consiglio dei Ministri, nella sua 46ª sessione tenutasi il 3 agosto, ha approvato l’assunzione di 62.000 unità di personale nelle scuole italiane per l’anno accademico 2023/2024. Tale decisione è stata comunicata attraverso un annuncio ufficiale del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

La suddivisione dei nuovi posti è stata effettuata in questo modo:

  • Personale Educativo – PED: 52 unità;
  • Personale Docente: 50.807 unità (32.784 su posto comune, 18.023 su sostegno);
  • Insegnanti di religione cattolica: 419 unità;
  • Assistenti Tecnico Ausiliari – ATA: 10.913 unità;
  • Dirigenti Scolastici: 280 unità.

Queste assunzioni sono dirette ai posti effettivamente vacanti e disponibili all’interno del sistema scolastico.

Le dichiarazioni del ministro Valditara

Secondo il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, questa mossa rappresenta un momento cruciale per il sistema educativo italiano, contribuendo alla funzionalità delle scuole, comparto sempre in crisi a livello professionale e funzionale, nonché alla riduzione del precariato.

È stato inoltre annunciato un concorso PNRR per settembre, con l’obiettivo di raggiungere un totale di 70.000 posti nei prossimi anni. Questo è quanto si legge nella nota:

Al numero di 50.807 si aggiungeranno 30.000 posti per il prossimo concorso PNRR, programmato per settembre, al fine di realizzare nei prossimi anni il target finale di 70.000.

Requisiti richiesti

Il concorso docenti prevede requisiti specifici per i posti comuni e di sostegno. Per quanto riguarda i requisiti richiesti per i posti comuni, bisogna possederne uno tra i seguenti:

  • Laurea di accesso classe di concorso e abilitazione;
  • Diploma ITP tabella B DPR 19/2016 o abilitazione (fino al 31 dicembre 2024);
  • Laurea di accesso classe di concorso e servizio almeno di 3 anni nell’ultimo quinquennio eseguito nella scuola statale. Un anno almeno deve essere stato effettuato nella classe di concorso specifica.
  • Laurea di accesso classe di concorso e 24 crediti formativi.

Per quanto riguarda i posti di sostegno, invece, la partecipazione è ammessa con il titolo di specializzazione per il grado di scuola specifico.

Assunzioni nella scuola 2023/2024: dettagli sulle procedure concorsuali

Il Ministro ha dichiarato che le procedure concorsuali sono già avviate e che le regole del concorso sono in fase di condivisione con Bruxelles. Le procedure dovrebbero iniziare in autunno. Infatti, si legge nella nota:

Anche la macchina dei concorsi è avviata in quanto abbiamo ottenuto l’autorizzazione a bandirli e stiamo condividendo i regolamenti di concorso con Bruxelles. Pensiamo di avviare le procedure concorsuali in autunno.

Riforma del PNRR e nuovi percorsi di formazione iniziale

Il Ministro Valditara ha inoltre annunciato la firma del Decreto che stabilisce i nuovi percorsi di formazione iniziale per gli insegnanti di Scuola secondaria di primo e secondo grado. Il percorso formativo standard prevede l’acquisizione di almeno 60 CFU. Chi ha già effettuato un servizio di durata almeno triennale e chi ha conseguito 24 crediti formativi in base all’ordinamento, sono invece previsti percorsi per 30 o 36 CFU.

Prove e modalità di svolgimento

Le prove sono strutturate in una fase scritta con quesiti a risposta multipla (50 quesiti in 100 minuti), finalizzata a valutare le competenze in ambito pedagogico, psicopedagogico, didattico-metodologico, informatico e conoscenza della lingua inglese, e in una prova orale, dove saranno valutate anche le competenze didattiche e la capacità nell’insegnamento, da certificare anche tramite un eventuale test apposito.