Si torna a parlare oggi, venerdì 4 agosto 2023, della cucina italiana patrimonio Unesco. In questa giornata verrà fatto un passo molto importante: nell’incantevole location del Parco Archeologico di Pompei (Napoli) verrà presentato alla stampa il logo ufficiale a sostegno della candidatura presentata a marzo del 2023. Vediamo allora insieme tutti i dettagli di oggi e quello che dovete sapere sul logo.
Cucina italiana patrimonio Unesco: la presentazione di oggi
In primis è bene sapere che a realizzare quello che sarà il logo ufficiale che sosterrà la candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco sono stati gli allievi della scuola della Scuola della medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Istituto che si trova a Roma ma che vanta di una fama nazionale e internazionale.
Oggi, venerdì 4 agosto 2023, si terrà, come abbiamo già anticipato, un importante evento, durante il quale presenzieranno e interverranno molte personalità rilevanti del mondo della politica e non solo.
In primo luogo ci sarà la presenza del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Non mancherà il titolare del ministero della Cultura, il politico Gennaro Sangiuliano. Tra i politici è prevista anche la partecipazione del numero uno del Viminale, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Dovrebbero essere presenti a questo speciale appuntamento a Pompei, splendida e storica località alle porte di Napoli, il viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Edmondo Cirielli, nonché il Sottosegretario alla Cultura con delega Unesco Gianmarco Mazzi.
Ci saranno poi, senza dubbio, anche il direttore del Parco Archeologico di Pompei, il signor Gabriel Zuchtriegel e L’amministratore delegato del Poligrafico Francesco Soro. Oltre alle personalità appena elencate si prevede l’arrivo di centinaia e centinaia di appassionati di arte, di cucina italiana e altri ancora.
I dettagli della candidatura
La candidatura e anche, in particolar modo, la possibilità che la cucina italiana diventi parte del patrimonio immateriale dell’Unesco si fanno così sempre più concrete. A promuoverla erano stati i membri dell’Accademia italiana della Cucina, della Fondazione Casa Artusi e della rivista “La cucina italiana”.
Il Governo guidato dall’attuale premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni poi, attraverso il ministero della Cultura e il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, aveva rilanciato e ufficializzato il tutto il 23 marzo 2023. Gli italiani avevano tutti reagito con grande entusiasmo. La notizia aveva fatto il giro del web, dei social e dei giornali nazionali ed internazionali.
L’esecutivo aveva, di fatto, accettato e dato seguito alla proposta dei ministri Francesco Lollobrigida e Gennaro Sangiuliano di candidare, per l’anno in corso, dunque il 2023, la cucina del nostro Paese all’interno della Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco.
Poco dopo era arrivato il parere positivo da parte dei membri della Commissione nazionale. Essi avevano approvato questa richiesta all’unanimità. Nessuno aveva espresso parere negativo. Il dossier poi era stato trasmesso dal ministero degli Esteri all’Unesco.
Dal quel momento in poi era partito l’iter di valutazione. Un iter che sarà comunque ancora abbastanza lungo. Il tutto infatti dovrebbe concludersi entro il mese di dicembre del 2025. La speranza per l’Italia è chiaramente che la proposta venga accolta.
Il dossier
Giunti a questo punto, è necessario però fare una precisazione. La candidatura non presenta la cucina italiana in generale ma ciò che viene candidato ufficialmente alla Lista Unesco dei patrimoni culturali immateriali è l’insieme di tutte le pratiche sociali, rituali e gestuali che caratterizzano il cibo nel nostro Paese.
La cucina italiana riflette infatti una serie di tradizioni e di diversità culturali, accumulate nel corso dei secoli. Si considera anche il pasto come momento di condivisione e di compagnia. Non si tratta solamente dunque della pratica di cucinare o di mangiare.
A scrivere il dossier che poi è stato presentato in via ufficiale è stato il professore dell’università Luiss, Pier Luigi Petrillo. È stato scelto questo docente poiché è già in passato aveva curato altre candidature all’Unesco di elementi come la dieta mediterranea o i pizzaioli di Napoli.