A pochi giorni dall’anniversario della strage di Bologna, Pier Luigi Bersani critica l’approccio comunicativo di Giorgia Meloni sulla vicenda. L’ex segretario del Pd si scaglia contro la premier per il suo non aver definito “neofascista” la matrice della strage.
In un’intervista a La Stampa, Bersani cita come esempio le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha accuratamente sottolineato nel suo discorso che la suddetta matrice neofascista “è stata accertata nei processi”.
Quando ho sentito leggere dal palco il suo comunicato mi sono venute le lacrime agli occhi. Ci sono voluti 43 anni perché un presidente della Repubblica certificasse quello che avevo sentito quel mattino.
La presidente del Consiglio non ha fatto altrettanto e per questo “non merita il rispetto degli italiani”: secondo Bersani c’è “una saldatura della verità storica, politica e giudiziaria”.
Se una persona non è in grado di riconoscerla non merita il rispetto degli italiani, quand’anche fosse presidente del Consiglio.
Strage di Bologna, Bersani attacca Meloni e commenta l’operato di governo: “La gente paga di più ma compra meno”
Sul perché, secondo lui, Meloni non abbia fatto quel riferimento nel suo intervento, l’ex presidente della Regione Emilia-Romagna si mantiene evasivo.
È una domanda da fare a lei.
Un commento anche sulla linea di politica economica e sociale, che a detta di Bersani “metterà rapidamente l’Italia fuori dai binari”. I beni alimentari, spiega, sono aumentati del 4,7% in valore e calati del 5 in quantità. Per questo “la gente paga di più ma compra meno“.
I salari hanno perso il 7,4% del potere d’acquisto. In questa situazione si tolgono 3 miliardi dal sostegno alla povertà, mentre le semestrali di banche e principali aziende segnalano bilanci record.
Insomma, i poveri sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi. Il governo, dal canto suo, “cerca illusoriamente di proteggere i piccoli imprenditori con sconti fiscali. Una battuta anche sul salario minimo, che Meloni considera poco fattibile come provvedimento.
Dice di temere che si inneschi una tendenza al ribasso dei salari: mi chiedo come mai non le sia venuta la stessa preoccupazione quando ha promosso l’equo compenso per i professionisti.
“La ministra Calderone? Evidentemente viene da Marte”
A dividere maggioranza e opposizione c’è anche il Reddito di cittadinanza, con il famoso sms dell’Inps inviato a quasi 200mila famiglie italiane. Una “brutalità” secondo Bersani, “di gente che non riconosce la povertà”. Un riferimento anche alla ministra per il Lavoro Marina Calderone, che insiste che il lavoro c’è per chi vuole cercarlo.
Evidentemente viene da Marte.
Una chiosa sull’attuale segretaria dem Elly Schlein, che ha il dono di saper catalizzare le attenzioni dei giovani.
Lo sguardo che hanno su di lei è totalmente differente da quello della mia generazione. I giovani spesso mi hanno parlato della sua concretezza, quando qualcuno della mia età le contesta l’evanescenza. Schlein resta una sfida sul futuro, e io sono per darle una mano.