Papa Francesco ricorda la prima volta che un gruppo di transessuali si è recato in visita da lui in Vaticano. In una intervista a Vida Nueva, rilasciata prima di partire per il viaggio apostolico a Lisbona in occasione della Gmg, Bergoglio racconta il curioso aneddoto.

La prima volta che un gruppo di transessuali è venuto in Vaticano e mi hanno visto se ne sono andate piangendo, dicendo che avevo dato loro la mano, un bacio… Come se avessi fatto qualcosa di eccezionale per loro. Ma sono figlie di Dio!

Ancora una volta, dunque, il Santo Padre dimostra un’innata sensibilità nei confronti di tutta la platea dei fedeli. Lo aveva già fatto di recente durante il suo ‘Popecast‘, a colloquio con un ragazzo disabile e transgender.

Papa Francesco e l’aneddoto su un gruppo di transessuali, Bergoglio nel suo ‘Popecast’: “Dio ci ama così come siamo”

Il giovane, di nome Giona, si sentiva “colpevole” e “strattonato dalla dicotomia tra fede e identità“. Francesco gli aveva risposto che “Dio ci ama così come siamo”.

Il Signore sempre cammina con noi, sempre, anche nel caso in cui noi fossimo peccatori, lui si avvicina per aiutarci. Il Signore non ha schifo di nessuno di noi.

Tornando alla sua intervista, il Pontefice assicura che la sua “offensiva di pace” per l’Ucraina non si ferma, grazie all’aiuto del cardinale Matteo Zuppi. L’arcivescovo di Bologna sta “lavorando intensamente come responsabile dei dialoghi” tra le parti in causa.

È già andato a Kiev, dove si mantiene l’idea della vittoria senza optare per la mediazione. È stato anche a Mosca, dove ha trovato un atteggiamento che potremmo definire diplomatico da parte della Russia.

Secondo la Santa Sede, il progresso più significativo realizzato da Zuppi riguarda il ritorno dei bambini ucraini nel loro Paese.

Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per garantire che ogni membro della famiglia che chiede il ritorno dei propri figli possa farlo.

A tal proposito, Papa Francesco ribadisce la sua intenzione di nominare presto “un rappresentante permanente“, che faccia da ponte tra le autorità russe e ucraine.

Per me, in mezzo al dolore della guerra, è un grande passo.

Bergoglio ha poi svelato la prossima tappa del cardinale Zuppi: dopo essersi recato in Ucraina, Russia e Stati Uniti, l’inviato del Vaticano sarà a Pechino.

Proprio la Cina, infatti, potrebbe rivelarsi una delle leve più importanti per abbassare la tensione del conflitto. Sono queste stesse iniziative che il Papa chiama ‘offensiva per la pace’.

Inoltre, per novembre, prima che si tenga a Dubai il Summit sul clima delle Nazioni Unite, stiamo organizzando un incontro di pace con i leader religiosi ad Abu Dhabi.