Giapponesi in serie A – La scelta di Cardinale ha senz’altro indirizzato il calciomercato in un senso, quando molto probabilmente poteva virare in un altro se il duo dirigenziale Maldini-Massara avesse continuato a lavorare sotto l’ombra della Madonnina.
In casa Milan è stata fatta una rivoluzione, con l’avvento di Geoffrey Moncada e Giorgio Furlani sono arrivati nuovi giocatori per sostituire anche quelli approdati a Milanello sotto l’egida dell’ex capitano rossonero.
Se dunque l’intento era quello di cancellare ogni traccia dell’operato Maldini-Massara, oggi potremmo comodamente dire che l’obiettivo del numero uno americano è stato centrato in pieno. Nell’agire in questa maniera, alcuni giocatori certi di arrivare a giocare per Stefano Pioli, hanno alla fine deciso di accasarsi in altre parrocchie.
E’ anche e soprattutto il caso del centrocampista nipponico Daichi Kamada vicinissimo ad indossare il rossonero nell’imminente inizio di stagione, ma che è atterrato poche ore fa a Roma per vestire i colori biancocelesti della Lazio di Maurizio Sarri.
Se dunque la necessità di riempire una casella del centrocampo lasciata vuota da Milinkovic-Savic fattosi ingolosire dalle monete arabe dell’ Al-Hilal rappresentava una priorità assoluta, oggi si può definitivamente affermare che l’arrivo a parametro zero del giocatore ex Eintracht Francoforte non solo permette di spuntarla, ma arricchisce un reparto della rosa nevralgico.
L’ingaggio di Daichi Kamada da parte della Lazio di riflesso rappresenta anche un attestato di stima al calcio giapponese, che cresciuto tantissimo in questi ultimi anni riesce a fornire al calcio europeo un parco giocatori di tutto rispetto.
Se oggi dunque puntare su calciatori nipponici è sinonimo di garanzia, ieri non era certamente così eppure in passato chi ha militato nel campionato di serie A si è ben comportato, addirittura tra di loro c’è anche chi è stato decisivo nella lotta scudetto. Daichi Kamada è solo l’ultimo giocatore giapponese, ovvero il tredicesimo. Chi sono gli altri che hanno militato nel massimo campionato di calcio italiano?
Giapponesi in serie A: i giocatori arrivati negli anni 90
- Kazuyoshi Miura
Quando arrivò in Italia per giocare nel Genoa dell’allora presidente Aldo Spinelli destò molto clamore. Il primo giapponese in A rappresentava il classico pesce fuori dall’acqua che però sebbene l’annata del suo approdo coincise con la retrocessione in B, l’attaccante ben figurò. Verrà per sempre ricordato perché è stato il primo giapponese a segnare in A ma in un derby con la Sampdoria.
- Hidetoshi Nakata
Quattro anni più tardi l’estroso presidente Gaucci ebbe l’idea nel 1998 di pescare nella J1 Ligue e portò a Perugia Hidetoshi Nakata, finora l’unico giapponese che ha fatto nel suo piccolo la storia nel calcio italiano.
Dopo due anni con la maglia dei grifoni, approdò alla corte di Don Fabio Capello allora allenatore della Roma. Di lì a poco, il centrocampista nipponico si rese protagonista di un’annata favolosa.
In una squadra giallorossa costruita per vincere che non disattese le aspettative riuscendo a conquistare il terzo scudetto della storia della società, il calciatore giapponese fu decisivo nell’ultima parte della stagione, spesso da subentrato.
In A giocò anche con le maglie di Parma, Bologna e Fiorentina.
- Hiroshi Nanami
Hiroshi Nanami, si è rivelato la meteora della A. L’unico giapponese finora a vestire la maglia di una italiana per un solo anno e poi, via, scomparso dai radar della nostra penisola.
Arrivato nella città della Laguna per disputare la stagione calcistica 1999/2000 è stato allenato da Luciano Spalletti e Giuseppe Materazzi sollevati dall’incarico a campionato in corso e da Francesco Oddo che ha accompagnato la squadra alla retrocessione in cadetteria.
Giapponesi in serie A: quelli “approdati” nel nuovo millennio
- Shunsuke Nakamura
Fu la Reggina nel 2002 a portare in Italia per far giocare in A un giovane Nakamura, divenuto poi uno degli attaccanti più rappresentativi del calcio giapponese. Terminata l’avventura con la maglia amaranto, si rese protagonista assoluta delle vittorie del Celtic di Glascow.
- Atsushi Yanagisawa
Dalla serie A giapponese alla serie A italiana. Tutto questo accadde nel 2003, quando Yanagisawa, vestì la maglia blucerchiata della Sampdoria. Un anno e poi si trasferì al Messina. In tre anni, tra l’esperienza ligure e quella siciliana ha collezionato 44 presenze senza segnare mai.
- Masashi Oguro
Stessa sorte di Nanami, l’ha vissuta Oguro. In due anni di A con la maglia del Torino, ha giocato solo 10 volte e non ha lasciato nessun segno. Terminato il biennie in Piemonte è tornato in Giappone per cercare nuovamente fortune.
- Mitsuo Ogasawara
Anche Mitsuo Ogasawara à giocato a Messina, nella stagione successiva a quella in cui ha militato Yanagisawa. Preso a titolo di prestito è tornato in Patria dopo solo 6 presenze e un gol realizzato in A.
- Takayuki Morimoto
L’unico giocatore finora ad aver militato più anni in serie A come Nakata. Ha giocato con le maglie di Catania e Novara. 7 anni di A gli hanno consentito di collezionare 99 presenze e segnare 19 gol.
- Yuto Nagatomo
Insieme a Nakata rimane a tutt’oggi il giocatore giapponese che ha conquistato almeno un trofeo con una squadra italiana. Arrivato a Cesena nel 2010, lascia dopo 16 presenze e approda all’Inter. Con la maglia neroazzurra giocherà a lungo e indosserà anche la fascia da capitano.
- Keisuke Honda
Honda acquistato dal Milan nel 2014 disattende tutte le aspettative che il club rossonero aveva riposto in lui. E’ pur vero ha avuto la sfortuna di giocare in uno dei Milan più deboli della storia della società meneghina.
- Takehiro Tomiyasu
Takehiro Tomiyasu, si è rivelato un colpo sensazionale per il Bologna. Dopo un biennio fatto di 61 presenze e tre gol, porterà nelle casse dei felsinei la bellezza di 23 milioni quando l’Arsenal gli piomberà addosso per accaparrarsi le sue prestazioni a titolo definitivo.
- Maya Yoshida
L’ultimo giapponese a giocare in A prima dell’arrivo di ieri di Kamada è stato Maya Yoshida con la maglia della Sampdoria. In blucerchiato ha militato dal 2020 al 2022 prima di accasarsi allo Shalke 04.