Un insegnante, che lavorava nell’area di Milano e provincia, è stato sospeso dal servizio dopo che, come hanno rivelato le indagini, chiedeva soldi ai migranti per superare l’esame di italiano. A scoprire la sua illecita attività sono stati i membri della Guardia di finanza provinciale del capoluogo lombardo. Essi hanno proceduto poi con un’ordinanza nei confronti del docente. Scopriamo meglio che cosa è successo e tutti i dettagli sul caso che ha già fatto molto scalpore.

Chiedeva soldi ai migranti per superare l’esame di italiano: il caso a Magenta

L’insegnante che chiedeva soldi ai migranti per superare l’esame di italiano è stato rintracciato dai finanzieri del comando provinciale di Milano, i quali lo hanno raggiunto con un documento interdittivo di sospensione dell’esercizio di pubblico ufficio per un anno. Per questo lasso di tempo dunque, il docente non potrà svolgere il proprio lavoro e dunque non potrà insegnare niente e a nessuno.

Ad emettere l’ordinanza è stato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano. Essa è arrivata a seguito della conclusione delle indagini condotte dai militari dell’Arma della compagnia di Magenta, Comune alle porte del capoluogo lombardo, dove il docente sembrava operare. A coordinare il tutto è stato il pubblico ministero Giancarla Serafini del dipartimento pubblica amministrazione della procura di Milano.

La notizia della sospensione di questo insegnante inizia a circolare oggi, venerdì 4 agosto 2023, e fa il giro del web, dei social e dei giornali. Le indagini però sono state condotte nei mesi scorsi e hanno appunto portato il giudice a prendere tale decisione nei confronti di tale soggetto.

Al centro di tutta questa storia c’è appunto un uomo che viene definito un vero e proprio “docente infedele”. Egli, stando a quanto è emerso nel corso delle ricerche delle investigazioni, richiedeva del denaro a uomini e donne immigrati per agevolarli ed aiutarli nel superamento dell’esame di italiano. Superamento necessario per ottenere l’ottenimento della proroga del permesso di soggiorno per queste persone.

I dettagli

Gli illeciti riguardavano strettamente i test di lingua italiana. Gli esami in questione venivano svolti in un istituto dove l’insegnante prestava servizio. A sostenerli erano persone di diversa età, di origine extracomunitaria che, impaurite di perdere il loro permesso di soggiorno per rimanere in Italia, erano disposte a sborsare cifre di vari entità nei confronti di questo insegnante.

L’obiettivo di tutti questi soggetti era quello di passare l’esame e dunque di conseguire la certificazione di conoscenza della lingua italiana. Dall’altra parte il docente voleva invece avere qualche guadagno facile e qualche entrata in più. Peccato che però sia stato scoperto dai membri della Guardia di finanza del comando provinciale di Milano.

I militari durante le indagini hanno analizzato tanti e diversi documenti e hanno ascoltato anche numerosi candidati interessati. Così hanno scoperto che l’insegnante indagato chiedeva ai migranti un pagamento che variava dai 50 ai 200 euro a testa. Queste somme permettevano alle persone extracomunitarie di superare agilmente l’esame di italiano necessario per il permesso di soggiorno.

La sospensione

Le attività sembrano aver riguardato in particolare la cittadina di Magenta. Si tratta di una località situata nella provincia di Milano. La truffa sarebbe andata avanti per svariati mesi e avrebbe coinvolto decine e decine – se non addirittura centinaia – di persone.

L’insegnante si rivolgeva a diversi soggetti che, a causa dello stato di bisogno del rinnovo del titolo di soggiorno per stare in Italia, accettavano tali richieste concussive. Ora il docente stato però scoperto. Quindi, come anticipavamo all’inizio, egli è stato sospeso dal suo lavoro. Dovrà osservare tale ordinanza per un anno.

Il documento con il quale è stato ufficializzato il suo allontanamento temporaneo dalla professione è arrivato dopo attente e approfondite indagini. Oggi, venerdì 4 agosto 2023, la notizia ha iniziato a diffondersi a Magenta, a Milano e in tutto il resto d’Italia, provocando non poco scalpore.