Grande bagarre in Senato nell’ultimo giorno prima delle vacanze estive, tutto per un disappunto linguistico di genere.

La senatrice/senatore Alessandra Zedda ha preteso di essere chiamata Senatore.

Senatore come la proclamazione della Corte

“Posso farle un invito, Presidente? D’ora in poi mi potrebbe chiamare “senatore”? Dopotutto ho controllato, la Corte d’appello mi ha proclamata senatore, quindi farei questa richiesta, e la farò ufficialmente anche al presidente La Russa”.

La prima reazione del presidente di turno Centinaio (Lega) è di sorpresa davanti alla richiesta della “senatore” Zedda. Eletta in Sardegna con FdI ha continuato nella sua richiesta rispondendo anche a qualche malumore dai banchi dell’opposizione.

Il presidente di turno Centinaio rimette tutto in ordine

A quel punto il presidente Centinaio non può far altro che interrompere l’inelegante siparietto che si stava per aprire. “

Sentite, chiamatevi come volete. Senatrice, senatore, per me non è un problema”

Nel ridare la parola alla collega lo stesso presidente Centinaio distratto forse dalla vacuità della polemica inciampa ancora sul genere da usare.

Basta che lasciamo parlare la senatri… il senatore Zedda.

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