Superbonus, nodo crediti incagliati in discussione al ministero dell’Economia e delle Finanze e ricerca di soluzioni più vantaggiose per i contribuenti e le imprese: tra queste, potrebbe esserci una proroga del 110% fino a tutto il 2024 a specifiche condizioni, mentre il contribuente potrebbe tornare ad avere la scelta del bonus ordinario se più conveniente della versione “super” dal prossimo anno.
L’obiettivo di sblocco dei crediti d’imposta e degli sconti in fattura rimasti incagliati dopo l’adozione del decreto 11 del 17 febbraio 2023 rimane prioritario per far ripartire la circolazione dei bonus edilizi. Se ne sta parlando al ministero dell’Economia e delle Finanze alla presenza del consigliere Enrico Zanetti e dei rappresentanti della Cassa depositi e prestiti, dell’Associazione bancaria italiana (Abi), di Sace e delle associazioni degli esodati del superbonus.
Superbonus, crediti incagliati al ministero Economia: proroga 110% fino al 2024
Si cercano soluzioni per far ripartire il mercato dei crediti d’imposta e degli sconti in fattura derivanti dal superbonus 110% e per garantire la libertà di scelta al contribuente tra bonus ordinario e “super” laddove il primo sia più conveniente del secondo. Nelle prossime settimane sono attese novità dal ministero dell’Economia e delle Finanze che è al lavoro per far ripartire la circolazione della moneta fiscale. La prima proposta per sbloccare il settore degli interventi edilizi dovrebbe essere la proroga di specifici interventi del superbonus al 110% per tutto il 2024. Secondo le prime indiscrezioni, potrebbe prendere forma una proposta che prevederebbe ancora il 110% nel prossimo anno, limitatamente ai cantieri che, entro la fine del 2023, dovessero raggiungere uno stato di avanzamento dei lavori del 30 per cento.
Si tratterebbe, quindi, di prorogare alcune misure relative al superbonus, in particolare quello relativo alle villette e agli immobili unifamiliari, nonché probabilmente ai condomini per i lavori già in essere, ovvero per i quali sia già stata già adottata la delibera condominiale entro il 18 novembre 2022 e sia stata presentata la certificazione asseverata dell’inizio dei lavori entro il 31 dicembre 2022. Per questi interventi, e per Sal del 30 per cento, dovrebbe arrivare la proroga del bonus al 110% fino a tutto il 2024. In questo modo, i contribuenti avrebbero più tempo per pagare i lavori e per cedere i crediti d’imposta sui bonus stessi.
Superbonus o bonus ordinario, qual è il più conveniente per i lavori riduzione rischio sismico?
Ulteriore questione relativa ai bonus edilizi, anche in vista delle scadenze di fine anno, è quella relativa alla possibilità di scelta tra agevolazione ordinaria e “super” degli interventi. A tal proposito, si attendono conferme in merito alla possibilità di utilizzare l’ecobonus ordinario rispetto al superbonus che, per i nuovi lavori del 2024, scenderà al 70% e per quelli del 2025 si ridurrà al 65%. Si riscontra una differenza rispetto a quanto previsto per i bonus edilizi per la riduzione del rischio sismico. Infatti, per il 2024 chi dovrà fare degli interventi di questo tipo sarà ancora obbligato a scegliere la versione “superbonus”, anche se meno conveniente, mentre per l’ecobonus questa preferenza sembrerebbe non accordata dalla legge.
In tema di interventi per la riduzione del rischio sismico, quindi, secondo quanto prevede l’articolo 119 del decreto legge numero 34 del 2020, il contribuente è obbligato a scegliere il superbonus, anche se la percentuale del 2024 sarà meno conveniente rispetto al bonus ordinario. Infatti, a fronte del 70% della versione superbonus del 2024, il sisma bonus ordinario assicura ancora il 75% se dai lavori il rischio sismico si restringe di una classe, e dell’85% nel caso in cui la riduzione riguardi due classi di rischio.
Scelta agevolazione più conveniente lavori di ristrutturazione ed ecobonus
La via obbligatoria che la legge pone per gli interventi agevolati relativi al rischio sismico, non sembrerebbe valere per l’ecobonus. Infatti, secondo una più recente interpretazione della circolare dell’Agenzia delle entrate numero 17 di fine giugno scorso, mentre per il sismabonus il contribuente deve continuare a preferire il superbonus, per i lavori in ecobonus dal 1° gennaio 2024 può avere facoltà di scelta dell’agevolazione più conveniente.
Pertanto, per le ristrutturazioni in ecobonus il contribuente potrà scegliere il 70% del superbonus applicato nel 2024 rispetto al 50-65% dell’ecobonus, oppure il 65% del superbonus dal 2025 rispetto alle stesse percentuali del bonus ordinario. La possibilità di scelta non riguarda solo la percentuale di sconto ottenibile ma anche la convenienza sui requisiti per accedere ai bonus edilizi. Pertanto, la scelta tra le percentuali dovrà essere effettuata su bonus convenienti alla pari, ma diversi per complessità degli adempimenti e per la rateizzazione della detrazione fiscale.
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