Shock nel carcere di San Vittore, dove in tre giorni sono morti due detenuti. L’associazione Antigone è intervenuta sulla situazione del carcere milanese, esternando forti preoccupazioni sulle condizioni dei carcerati.

Carceri, situazione critica a San Vittore. Antigone: “Condizioni di totale indigenza”

La prima vittima si è tolta la vita il 2 agosto, mentre un’altra è deceduta a causa dell’inalazione di gas butano, riporta l’Agi. Stando a quanto appreso, l’uomo che si è suicidato in prigione era un cittadino moldavo di 38 anni, mentre l’altro detenuto era un marocchino di 32 anni, condannato in primo grado per rapina in concorso con altre persone e con fine pena 2026.

L’associazione Antigone parla di un malessere tangibile tra i detenuti. Le ultime due morti si aggiungono ai tre suicidi avvenuti nell’ultimo anno.

Due eventi che raccontano di una sofferenza individuale, ma la vicinanza desta preoccupazione per le criticità strutturali dell’istituto e dei riverberi sulla regione. La più grande casa circondariale lombarda, con 940 detenuti con un sovraffollamento oltre il 126% e quasi 600 stranieri raccoglie e distribuisce criticità e sovraffollamento”.

Fa sapere l’Associazione. Per non parlare come tra i detenuti ci sia una persone di 90 anni in attesa di essere trasferita in una Rsa e una 66enne con il bacino fratturato. Tutti, sottolinea Valeria Verdolini di Antigone Lombardia, “in condizioni di totale indigenza“.

“Inoltre, solo da inizio anno sono passate in istituto almeno 28 donne in gravidanza”. “La regione presenta un deficit di cura e il carcere ne diventa collettore, non riuscendo, nonostante i molteplici sforzi, a colmare i bisogni e alleviare i disagi. È necessaria una risposta sistemica e sinergica di area sanitaria, sociale e pubblica amministrazione, a livello locale e regionale, per far fronte ad una situazione che ormai non è più eccezione ma norma” conclude la rappresentante di Antigone.