Oggi alla Camera è passata, con 281 voti a favore e nessuno contrario, la legge che introduce l’oblio oncologico. La misura protegge le persone che, dopo un certo periodo di tempo, non sono più tenute a dichiarare la pregressa patologia. Ora la legge deve ottenere l’approvazione del Senato.
L’approvazione alla Camera della legge sull’oblio oncologico
L’oblio oncologico mira a togliere lo stigma che spesso, purtroppo, accompagna le persone che sono guarite da cancri o da tumori. In alcuni ambiti, come il lavoro o l’adozione di minori, queste persone vedono rifiutate le loro domande per preoccupazioni legate ad eventuali ricadute delle loro malattie oncologiche.
Una legge che, quindi, mira anche ad abbattere quella discriminazione che tante persone, pure inconsciamente, subiscono. Ora il provvedimento, dopo l’unanimità della Camera, passerà al vaglio del Senato.
Soddisfazione bipartisan per questa legge, con molti politici che si augurano un iter celere al Senato per la sua definitiva approvazione, dando seguito anche alle raccomandazioni europee in materia. La senatrice di Italia Viva, Raffaella Paita, ha scritto su Twitter:
La legge per il diritto all’oblio oncologico è una grande conquista di civiltà per il nostro Paese. La malattia non è una colpa, come ha ribadito tante volte Maria Elena Boschi, che ringrazio davvero per l’impegno e la tenacia in questa battaglia contro ogni forma di discriminazione. Con l’approvazione all’unanimità alla Camera di oggi si raggiunge un grande traguardo e si supera un’ingiustizia sociale.
Il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Elisabetta Gardini, esprime un parere simile:
Con il voto di oggi sul diritto all’oblio oncologico, finalmente si cancellano per legge i tuttora molto diffusi e penalizzanti stigma: ‘cancro uguale morte’ oppure ‘cancro uguale malattia incurabile e inguaribile‘. I guariti dal cancro, infatti, non potranno più essere discriminati nella vita sociale, professionale e familiare, perché non saranno più possibili discriminazioni nel campo assicurativo, finanziario e lavorativo. Anche il riconoscimento dell’idoneità all’adozione non potrà più essere negato.
Il provvedimento intende combattere il fenomeno per cui molte persone guarite dal tumore sperimentano, nonostante la guarigione clinica, discriminazioni nell’esercizio dei propri diritti, specie quelli finanziari, bancari e assicurativi. Ciò è stato sottolineato dalla senatrice del Pd Sandra Zampa:
È davvero una buona cosa che la legge sul cosiddetto oblio oncologico abbia superato il vaglio della camera dei deputati. Si tratta di una legge di civiltà, rispettosa delle persone, dei loro diritti e della loro dignità. Un impegno per ottenere finalmente anche in Italia norme per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche.
Il FOCE (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi) applaude alla decisione delle forze politiche, facendo leva sul fatto che in Italia la mortalità è in riduzione per tutti i tumori per quanto concerne la popolazione maschile (tranne per il tumore del pancreas, stabile). Il tasso di mortalità, nella popolazione femminile, sta aumentando per il tumore al polmone e per il tumore al pancreas, tranne che per il tumore dell’utero e della vescica, il cui tasso di mortalità è stabile.
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