In risposta alle crescenti preoccupazioni riguardanti i prezzi dei carburanti in Italia, il governo ha recentemente adottato una nuova legge che obbliga i distributori di carburante a esporre chiaramente i prezzi medi regionali dei carburanti. L’obiettivo di questa legge è fornire ai consumatori le informazioni necessarie per prendere decisioni informate riguardo a dove fare rifornimento. Ecco quali sono le regioni dove costa meno la benzina e quelle dove fare un pieno svuota le tasche.

Dove costa meno la benzina: gli effetti della nuova legge

Quel che è certo è che la nuova legge in vigore permette di avere un quadro chiaro della situazione relativamente al prezzo dei carburanti praticato a livello territoriale. La nuova normativa prevede che ogni stazione di servizio ha l’obbligo di mostrare un cartello con i prezzi medi del carburante nella sua regione. Inoltre, se la stazione di servizio si trova vicino a un’autostrada, deve mostrare anche i prezzi medi a livello nazionale. Ciò offre agli automobilisti un riferimento con cui confrontare i prezzi praticati dalla stazione di servizio e permette loro di valutare se il prezzo è equo.

Prezzo carburanti ripartiti per Regione: dove la benzina costa meno

Le informazioni rilasciate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy mostrano che esiste una varietà di prezzi del carburante tra le diverse regioni italiane. Ad esempio, in alcune regioni come Bolzano e Puglia, i prezzi della benzina possono superare i 1,945 euro al litro, mentre in altre regioni come le Marche e il Veneto, i prezzi possono essere leggermente inferiori, a 1,90 euro al litro.

Entrando più nel dettaglio, nella modalità self service, il prezzo della benzina ammonta a 1,913 euro al litro, con la no logo che si attesta a 1,896.

Nel servito, invece, la media prezzi sale a 2,047 euro al litro.

Variazione tra i tipi di carburante

Le variazioni dei prezzi non riguardano solo la benzina, ma anche altri tipi di carburanti come il diesel, il gpl e il metano. In alcuni casi, queste differenze possono essere significative, con prezzi che variano notevolmente da una regione all’altra. Oltre a ciò, i prezzi possono variare anche a seconda del tipo di servizio, come servito o self-service.

Nella modalità self-service, ad esempio, il costo del diesel si ferma a 1,767 euro al litro, mentre la no logo si ferma a 1,747 euro al litro. Nel servito il costo in media sale a 1,903 euro al litro. Il Gpl, invece, varia in una forbice compresa tra 0,713 e 0,734 euro al litro, mentre il metano si attesta tra 1,402 e 1,476 euro al chilo.

Dove costa meno la benzina: confronto dei prezzi dei carburanti online

Per facilitare il confronto dei prezzi del carburante, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha lanciato un sito web (Osservaprezzi) che permette ai consumatori di confrontare i prezzi del carburante nelle diverse regioni. Le informazioni vengono aggiornate quotidianamente e coprono tutti i tipi di carburante, permettendo ai consumatori di individuare le aree in cui il carburante è più costoso o meno costoso.

Cosa impone la legge ai titolari dei distributori di carburante

Oltre all’obbligo di esporre i prezzi del carburante, la nuova legge impone anche altri requisiti ai distributori di carburante. Devono comunicare i loro prezzi almeno una volta a settimana, o ogni volta che cambiano. Queste informazioni vengono poi utilizzate per calcolare la media dei prezzi del carburante, che viene pubblicata sul sito web del ministero ogni giorno alle 8:30.

Quali sanzioni per la non conformità

Per garantire che i distributori di carburante rispettino la nuova legge, sono state introdotte sanzioni per coloro che non si conformano. Queste sanzioni possono variare da una multa minima di 200 euro a una multa massima di 2.000 euro al giorno. Inoltre, in caso di ripetute violazioni, i distributori di carburante possono essere sospesi per un periodo che può variare da un giorno a 30 giorni. Le sanzioni possono aggravarsi in caso di recidiva, con periodi di sospensione più lunghi e multe più salate.