Le temperature non sono l’unico aspetto che si sta scaldando quest’estate. Anche i prezzi per chi desidera trascorrere le ferie stanno subendo un notevole aumento. Secondo le statistiche più recenti, le spese per viaggi, alloggi e pacchetti turistici in Italia stanno crescendo in modo esponenziale. Gli italiani devono aspettarsi una spesa addizionale stimata in 3,9 miliardi di euro. Ma quali sono le regioni italiane più care per le vacanze estive 2023?
Questo costo superiore è dovuto principalmente all’inflazione che ha colpito il settore del turismo e delle vacanze. A risentirne maggiormente sono le regioni turistiche chiave come Lazio, Lombardia e Toscana. Ma andiamo a vedere più da vicino cosa sta realmente accadendo.
Le regioni italiane più care per l’estate 2023: aumentano i prezzi di voli, alberghi e pacchetti vacanze
Dati recenti svelano che l’Italia è ora più costosa rispetto a destinazioni turistiche come Francia, Spagna e Grecia, Paesi nei quali si è comunque registrato un rincaro dei prezzi rispetto agli anni passati. Un’indagine condotta da Demoskopika mette in luce una pesante ondata di rincari:
- Trasporto aereo: +23,5%;
- Pacchetti vacanza: +17,7%;
- Servizi di alloggio: +12,8%.
Le proiezioni per il 2023 mostrano un aumento tendenziale dei prezzi del 8,9% rispetto al 2022, con un differenziale inflazionistico del +3,3 punti percentuali in più dell’inflazione generale, calcolata al 5,6%.
L’inflazione nelle città italiane
Non si tratta solo delle grandi città italiane, ovviamente: l’inflazione sta colpendo anche i piccoli comuni. I dati dell’Istat mostrano un cambiamento significativo nella classifica delle città più care:
- Genova: +8,5% (1.853 euro in più all’anno);
- Firenze: +7,6% (+1.772 euro);
- Grosseto: +7,6% (+1.713 euro);
- Milano: +6,5% (+1.710 euro);
- Bolzano: +6,4% (+1.701 euro);
- Siena: +7,5% (+1.691 euro);
- Varese: +6,4% (+1.688 euro);
- Lodi: +6,6% (+1.675 euro);
- Perugia: +7,2% (+1.654 euro);
- Lecco: +6,5% (+1.650 euro).
Nella classifica capovolta, ovvero dove l’aumento dell’inflazione pesa di meno, troviamo Potenza (+3,8%, +750 euro), Catanzaro (+4,7%, +878 euro) e Reggio Calabria (+5,2%, +971 euro).
Le regioni Italiane più care: ecco dove l’inflazione cresce di più
Oltre alle città, anche le regioni mostrano una rapida crescita dell’inflazione:
Liguria: +8,2% (1.692 euro in più all’anno);
Umbria: +7,2% (1.626 euro in più all’anno);
Toscana: +7,2% (1.595 euro in più all’anno).
Tuttavia, ci sono Regioni dove la vacanza costerà decisamente di più, con una media superiore a quella italiana e un rincaro complessivo ammontante a 1,6 miliardi di euro. Il tasso di inflazione turistica pesa di più in queste Regioni:
- Lazio: +9,5%;
- Lombardia: +9,2%;
- Toscana: +9,1%;
- Molise: +9,1%;
- Campania: 9%.
Caro vacanze estate 2023: in Italia è un problema e molti preferiscono l’estero
L’Italia ha registrato un caro vacanze notevole, segnato da un incremento dei prezzi legati al turismo molto più elevato rispetto ai competitors europei. I servizi di trasporto sono cresciuti del 9,9%, rispetto all’aumento in Francia del +6%, in Grecia dell’1,4% e addirittura una diminuzione in Spagna del -16,1%.
Questo trend non riguarda solo il trasporto. Anche i servizi di alloggio e ristorazione hanno visto rincari significativi, con un aumento del 7,5%. Tale inflazione ha cambiato profondamente le abitudini vacanziere degli italiani, costringendo molti a ridurre i giorni di vacanza, oppure a preferire mete all’estero che, comprendendo anche il costo del viaggio aereo, risultano essere più economici rispetto a una destinazione italiana.
A tal proposito, il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, ha evidenziato il notevole incremento percentuale dei vacanzieri italiani che potranno permettersi al massimo 3 giorni fuori dal proprio domicilio: +14% rispetto all’anno passato, quando si era al 4% (oggi si è al 18%). Al contempo si è ridotta la quota di chi trascorrerà una settimana di vacanza fuori (dal 63% del 2022 al 56% del 2023). A ogni modo, nonostante la riduzione dei giorni di vacanza, ci sarà un aumento complessivo dei costi: +1,2 miliardi di euro rispetto al 2022. Sa un po’ di beffa.