Situazione bollente all’Ospedale Gemelli di Roma dove il personale sanitario è in agitazione dopo i ripetuti abusi perpetrati dalla Fondazione, ma ora sembra che si sia aperto uno spiraglio dopo il lavoro da parte del sindacato Coina (Coordinamento infermieristico autonomo), un’associazione autonoma che rappresenta tutte le professioni sanitarie. Nato all’interno della struttura sanitaria romana nel 1992 ora è diventata una realtà tra le più riconosciute all’interno del polo sanitario di cui è il terzo per le professioni sanitarie. La situazione all’interno della Fondazione Policlinico Gemelli sta deteriorando rapidamente per il personale sanitario tanto che nell’ultimo mese la situazione aveva portato ad uno stato di agitazione come ha raccontato a TAG24 in esclusiva Stefano Borghi funzionario del sindacato.
Ospedale Gemelli personale in agitazione, il racconto di chi lavora in trincea tra i malati fino a 17 ore consecutive
Stefano Borghi dà voce nell’intervista a TAG24 a tutti gli operatori del personale sanitario che vivono una situazione ai limiti della legalità all’Ospedale Gemelli di Roma: “Questo declino è iniziato con un cambio di dirigenza, che ha portato a una mentalità incentrata sull’iper-produttività a scapito delle risorse, soprattutto in termini di costi. Il personale è stato colpito, con il costo del lavoro diventato un facile obiettivo per abbattere i costi aziendali. Di conseguenza, la serenità lavorativa percepita dai dipendenti è diminuita notevolmente, portando a un crescente flusso di lavoratori che hanno lasciato la struttura”, poi sottolinea parlando dello stato di agitazione portato avanti nelle ultime settimane “Quello che stiamo vivendo è solo la punta dell’iceberg di una situazione insostenibile. Nel corso degli anni, il nostro sindacato ha scritto più di 400 lettere all’amministrazione della Fondazione Policlinico Gemelli, denunciando gravi carenze organiche e pesanti carichi di lavoro in molti reparti. Inoltre, abbiamo segnalato la creazione di procedure interne vessatorie che impongono responsabilità aggiuntive ai lavoratori, talvolta contravvenendo alla legge”.
Il racconto dello Stato di Agitazione iniziato il 30 giugno scorso
Il Sindacato Coina lo scorso 21 giugno 2023 ha tenuto un’assemblea dei lavoratori, durante la quale è stata decisa la proclamazione dello stato di agitazione per affrontare le problematiche riscontrate. Il 30 giugno è stato ufficialmente proclamato la stato di agitazione e dal 3 luglio sono state affisse bandiere e striscioni del Coina all’ingresso dell’Ospedale Policlinico Gemelli, con la distribuzione, al personale e utenza, di volantini con l’elenco delle problematiche. Un gesto forte, che il personale sanitario ha dovuto compiere contro un’amministrazione risultata sorda davanti a problematiche molto gravi. Dopo che l’amministrazione non ha aperto al dialogo, il Prefetto di Roma ha convocato le parti in prefettura il 12 luglio. Durante l’incontro Coina ha esposto i motivi dello stato di agitazione e il Prefetto ha persuaso l’amministrazione a trovare un punto di incontro, sospendendo la procedura conciliativa in attesa di un accordo condiviso. Il 31 luglio si è svolto il primo incontro tra il Coina e l’amministrazione, in cui sono stati trattati più nel dettaglio 5 dei 9 punti elencati. La Fondazione ha espresso la volontà di trovare una soluzione ai punti indicati dal Coina prevedendo un nuovo incontro all’inizio di settembre per risolvere in modo costruttivo le problematiche rimanenti.
L’incontro davanti al Prefetto di Roma
I cartelli e le bandiere messe all’ingresso dell’Ospedale Gemelli sono state tolte, con ben poco risalto alla notizia che non è arrivata ai media nazionali ma ha permesso comunque di ottenere un incontro decisivo con il prefetto di Roma: “Noi siamo andati a fare uno stato di conciliazione, il passo successivo senza un’apertura sarebbe stato l’Ispettatorato del lavoro. Il prefetto ha fatto capire all’amministrazione della Fondazione che sarebbe stato meglio trovare un accordo, a quel punto per la prima volta abbiamo avuto un’apertura. Ora dobbiamo solo capire se si è trattato solo di parole oppure se effettivamente rispetteranno la loro parola a settembre. Le persone lavorano tante ore sotto organico con i malati, il Policlinico Gemelli è un ospedale ad alta intensità di cure quindi significa che tanti pazienti sono chirurgici o di terapie intensiva. Questo comporta anche a livello di assistenza al paziente un carico importante di lavoro”.
I nove punti portati all’incontro con la Fondazione Gemelli dal sindacato Coina
Stefano Borghi illustra quali sono tutti e 9 i punti portati nel primo incontro durato tre ore con la Fondazione Gemelli: “Questo stato di agitazione è il risultato della frustrazione e dell’incapacità di trovare punti di incontro attraverso il dialogo con l’amministrazione. Abbiamo portato avanti nove punti all’interno dello stato di agitazione, con l’obiettivo di affrontare queste problematiche e migliorare le condizioni lavorative del personale, purtroppo siamo riusciti a toccarne solo cinque con intense discussioni su ognuno di loro”.
A seguire l’elenco completo dei punti toccati
- Violazione dell’orario di lavoro. Ogni giorno circa 20 professionisti sanitari sono costretti a prestare attività straordinaria senza rispettare i limiti massimi di durata dei turni di lavoro giornalieri (massimo 13 ore) o sospensione del riposo settimanale.
- Cancellazione delle ore di straordinario “prolungamento orario a recupero” dopo 6 mesi, a causa delle carenze organiche che impediscono il recupero di tali ore.
- Impossibilità di fruire della pausa pranzo per il personale sanitario nei reparti, con una decurtazione automatica di 30 minuti nonostante l’impossibilità di prenderla.
- Mancato godimento delle ferie dovuto alle carenze organiche, portando alcuni lavoratori a accumulare quasi 100 giorni di ferie arretrate.
- Mancata retribuzione dell’indennità di consegna al personale infermieristico, con solo il 50% del personale che riceve il corretto compenso per tale attività.
- Mancato rispetto dei requisiti minimi autorizzativi per l’esercizio delle attività sanitarie.
- Mancato rispetto della nota Regione Lazio n. 259999 del 2015 – criteri generali per la determinazione della dotazione organica nelle Aziende e Enti del SSR.
- Mancata erogazione del tabellare per i dipendenti ex Columbus, nonostante la regione affermi di averlo erogato.
I risultati ottenuti e la promessa a settembre che le cose cambieranno
Stefano Borghi sottolinea di essere orgoglioso dei primi risultati raggiunti dal Coina, che dovranno diventare effettivi dal prossimo settembre: “Sui turni prolungati oltre l’orario di lavoro, che in alcuni casi hanno toccato addirittura le 17 ore, abbiamo strappato un accordo: verrà costituito un pool di persone pagate in attività aggiuntiva con una retribuzione oraria maggiore rispetto a quella standardizzata. Questo pool di persone scelgono volontariamente di fare questo pool con una retribuzione più alta. Loro sono stati restii perché pensano che le persone possano mettersi d’accordo con i colleghi per mettersi in malattia e ricevere più soldi degli straordinari semplici. Questa volta è stato accettato a parole, questo era un primo incontro dopo l’intervento del prefetto. Queste promesse sono tutte relative a dopo il mese di agosto, loro volevano temporeggiare fino a novembre quando si discuterà il rinnovo del contratto collettivo ma queste sono problematiche a parte che non possono più essere procrastinate”.
Dopo il 12 di luglio sono stati tolti i cartelli e gli striscioni, questo dopo l’apertura al dialogo della Fondazione Gemelli: “Il prefetto ci ha chiesto di togliere tutto in caso di un’apertura e noi lo abbiamo fatto. Siamo stati tre ore nella stanza con loro, ma siamo usciti abbastanza soddisfatti. Avendo però toccato 5 punti su 9 possiamo ritenerci soddisfatti”, tra questi proprio quello della pausa lavorativa inesistente e le ore di prolungamento orario cancellate in modo indebito “La pausa lavorativa di 30′ veniva calcolata sommando anche le volte in cui uno andava semplicemente in bagno o alla macchinetta del caffè. Questo è inconcepibile, il lavoratore ha diritto per mezz’ora ad allontanarsi dal reparto. Un’altra azione gravissima è la cancellazione delle ore di prolungamento orario. Si tratta di un’alternativa utilizzata dalle aziende che non pagano le ore di straordinario: si prevede che le ore extra di lavoro possano essere recuperate con una giornata di riposo in più. Il problema è che vengono cancellate se tu non ne usufruisci nei sei mesi successivi. La Fondazione Gemelli ha inserito l’obbligo che per usufruire di questi giorni devi aver terminato quelli di ferie ordinarie, che non vengono concesse piuttosto di rado data la situazione di emergenza. Anche qui abbiamo minacciato che se non verrà risolta la questione andremo davanti al giudice”.