Omicidio volontario aggravato: è questa l’accusa contestata dalla Procura di Chieti a Cristiano De Vincentiis, il 51enne che uccise la madre con 34 coltellate a Bucchianico. L’uomo, finito in carcere a Teramo nell’ottobre del 2022, dovrà ora affrontare il processo. L’udienza preliminare davanti al gup si terrà il 6 settembre prossimo. Rischia l’ergastolo, ma, secondo la difesa, non era in grado di intendere e di volere.

Bucchianico (Chieti), uccise la madre con 34 coltellate: verso il processo a Cristiano De Vincentiis

I fatti risalgono al 19 ottobre del 2022. Stando a quanto ricostruito nel corso delle indagini, coordinate dal pm Giancarlo Ciani, De Vicentiis avrebbe colpito la madre con un coltello al culmine dell’ennesima lite scoppiata a causa dei suoi problemi con la droga. I rapporti, tra loro, si erano fatti complicati già da un po’ di tempo.

Quella mattina, all’interno dell’appartamento che condividevano in via Cappellina San Camillo, la strada che conduce alla piazza principale del centro storico di Bucchianico, nel Chietino, Paola, di 69 anni, l’avrebbe aggredito mentre dormiva. Sarebbe stata la donna, quindi, a prendere l’iniziativa, colpendo il figlio con la punta di uno schiaccianoci e poi con un coltello dalla lama di circa 20 centimetri, prima alla testa e poi al petto, procurandogli, come venne accertato in seguito,

una lesione lacero contusa in regione pettorale destra di cinque centimetri.

A quel punto lui avrebbe reagito e, dopo averle sfilato di mano il coltello – ed essersi ferito -, le avrebbe sferrato 34 colpi, in più parti, fino ad ucciderla.

La strategia difensiva punta sulla perizia psichiatrica

Secondo il legale che difende l’uomo, l’avvocato Gianluca Totani, De Vincentiis non sarebbe stato in grado, al momento dei fatti, di valutare la proporzionalità della risposta difensiva. Sembra infatti che fosse sotto l’effetto di sonniferi. Per questo è probabile che, nel corso del processo, sarà sottoposto a una perizia psichiatrica. Perizia che, secondo la difesa, è necessaria.

Dobbiamo riuscire a valutare quanto tecnicamente fosse possibile per una persona che si trovava nello stato di De Vincentiis, rendersi conto di dove, come, quando finiva la sua difesa legittima e si andava in un altro terreno, come quello dell’eccesso di legittima difesa, se non addirittura, come pensa la Procura, dell’omicidio,

ha spiegato Totani. A riportarlo è il Messaggero, che fa sapere che l’udienza preliminare è già stata fissata per il 6 settembre prossimo. Al momento dell’omicidio, nonostante i suoi trascorsi con la giustizia (era stato denunciato per minacce e aggressioni ai vicini di casa e all’ex), il 51enne stava provando a ricostruirsi una vita ed era seguito dal Serd, il servizio per le dipendenze. La discussione con la madre potrebbe essere nata, anche se non è mai stato chiarito con certezza, da una richiesta di soldi.

Il precedente di Bucchianico

Pochi mesi prima che il 51enne uccidesse a coltellate la madre, sempre a Bucchianico un ragazzo di 15 anni aveva colpito a morte il nonno 78enne. I fatti risalgono all’8 luglio dello scorso anno. L’adolescente, affidato alle cure del nonno materno, aveva approfittato di un suo momento di distrazione per aggredirlo, colpendolo con pugni, calci, sedie e addirittura un aspirapolvere, mentre riprendeva tutto con il suo smartphone.

L’anziano, ricoverato a causa delle gravi ferite riportate, era morto poco dopo. Secondo i medici che l’hanno visitato, al momento dei fatti il 15enne era incapace di intendere e di volere a causa dei problemi psichiatrici di cui soffre. Attualmente si trova nel carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma, ed è considerato socialmente pericoloso.

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