Il colpo di stato militare in Niger sta preoccupando non solo Francia e Italia, ma anche Stati Uniti ed il resto dell’Europa. La Gran Bretagna e gli statunitensi hanno deciso di chiudere parzialmente le loro ambasciate, mentre Parigi e Roma hanno già evacuato gran parte dei connazionali presenti in Niger. Molti temono che in questo paese possano scoppiare gravissimi disordini.

La decisione di chiudere parzialmente le ambasciate di Stati Uniti e Gran Bretagna in Niger

Il Dipartimento di Stato di Washington ha reso noto che l’ambasciata statunitense in Niger verrà parzialmente evacuata. Dopo il colpo di stato militare di fine luglio, la situazione politica in Niger è molto tesa e diversi paesi hanno espresso la preoccupazione che la situazione possa peggiorare. La decisione degli Stati Uniti è stata presa anche dalla Gran Bretagna, che sta pensando a come evacuare i propri connazionali.

Nella nota del Dipartimento di Stato si legge:

Il 2 agosto 2023, il Dipartimento ha ordinato la partenza dall’Ambasciata di Niamey dei dipendenti governativi statunitensi non essenziali e dei loro familiari. L’Ambasciata degli Stati Uniti a Niamey ha temporaneamente ridotto il suo personale, ha sospeso i servizi di routine ed è in grado di fornire solo assistenza di emergenza ai cittadini statunitensi in Niger.

Tale decisione viene presa sicuramente nell’interesse di queste persone, con gli Stati Uniti che comunque vogliono controllare da vicino la situazione. In casi come questi un’altra raccomandazione è quella di evitare i viaggi non necessari nel paese e di segnalare la propria posizione all’ambasciata di riferimento, e gli Stati Uniti hanno consigliato ciò ai propri concittadini.

L’attuale situazione in Niger

Gli Stati Uniti forniscono aiuti per centinaia di milioni di dollari al Niger e il colpo di stato che ha rovesciato il presidente Mohamed Bazoum ha messo in serio pericolo la tenuta del sistema democratico nigerino. Come ha detto Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato:

Gli Stati Uniti respingono tutti i tentativi di rovesciare l’ordine costituzionale del Niger e sono al fianco del popolo nigerino a sostegno della governance democratica e del rispetto dello Stato di diritto e dei diritti umani.

All’incirca 1.000 militari statunitensi sono presenti in Niger, dove stavano aiutando il presidente Bazoum ad evitare che un’insurrezione islamista regionale creare gravi problemi in Niger. Gli Stati Uniti però ritengono che questi militari non dovrebbero essere in pericolo, anche se diplomaticamente tutto l’interesse è verso Russia e Cina, che potrebbero decidere di appoggiare il golpe militare.