Il Terzo Polo verso la resa dei conti: “Che senso ha stare negli stessi gruppi parlamentari se ci si attacca ogni giorno e non si condividono più neanche gli obiettivi con cui ci si è presentati davanti agli elettori?” si chiede Luciano Nobili, esponente di Italia Viva, al Tg Plus di Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena.

Azione e Italia Viva verso la rottura dei gruppi parlamentari

Dopo le parole di Giachetti e la replica di Calenda sembra concretizzarsi l’ipotesi di una rottura dei gruppi parlamentari Azione e Italia Viva.

Nessuno di noi accoglie l’ipotesi di uno scioglimento dei gruppi come se non fosse una delusione – dice Nobili. “Nessuno fa il tifo per questo. Le parole di Giachetti oggi erano parole di frustrazione. Che contributo possiamo dare al Paese se ogni giorno discutiamo di sciocchezze tra di noi? Anche in Azione ci sono tanti che questa deriva la vorrebbero fermare. Con Azione lavoriamo benissimo. Anche da tanti esponenti di Azione io registro una certa insofferenza verso la carica distruttiva che in questi mesi sembra essersi impossessata dei vertici di Azione”.

Non è la prima volta che ci sono scontri nel Terzo Polo. Questa volta però l’alleanza tra i due partiti sembra giunta davvero al termine.

Noi per questo matrimonio abbiamo fatto di tutto – sottolinea Nobili. “Per nessun bellissimo partner avremmo fatto così tanto nelle nostre vite private. Abbiamo scelto di presentarci insieme alle elezioni e abbiamo sostenuto Carlo Calenda. Gli abbiamo riconosciuto la leadership, con il passo indietro di Matteo Renzi. Però dopo le elezioni è iniziata una guerra quotidiana. Attacchi quotidiani di Calenda nei nostri confronti, nonostante ci fosse la nostra più totale disponibilità”.

Ora sembra che non siamo più d’accordo sulle questioni dell’agenda politica, anzi, Calenda non è più d’accordo con Calenda. Ad esempio l’istituzione della commissione d’inchiesta sul Covid era uno dei punti del programma con il quale insieme ci siamo presentati alle elezioni. Oggi Calenda dice che è un errore e non va più fatta. Anche il Sindaco d’Italia era un punto del programma e anche su quello adesso Calenda cambia idea. Per provare a tenere insieme le cose che ancora ci possono unire forse vale la pena separare i gruppi e limitare gli equivoci. Sarebbe una brutta notizia. Ma dipende da Calenda” – conclude.