Fine Reddito di cittadinanza con le sette mensilità da fruire nel 2023, c’è anche l’allerta per non perdere la quota dell’Assegno unico per i figli legata al versamento dell’indennità mensile. A tal proposito, si ricorda che chi beneficia del Reddito di cittadinanza, ottiene anche la parte spettante per l’Assegno unico, come avviene ormai da circa un anno e mezzo, ovvero dal debutto della misura nel marzo del 2022.

La fine del Reddito di cittadinanza, che per i percettori cosiddetti “occupabili” coincide con le sette mensilità del 2023 (e, dunque, con la perdita dell’indennità tra luglio e l’autunno prossimo), e per tutti gli altri entro la fine dell’anno, comporta anche il venir meno del pagamento d’ufficio dell’Assegno unico per i figli. Ecco, quindi, come fare per non perdere anche le quote dell’indennità legata all’assegno universale (Auu).

Fine Reddito di cittadinanza 2023, come non perdere anche la quota dell’Assegno unico per i figli

Con la fine del Reddito di cittadinanza entro il 31 dicembre 2023, c’è da prestare attenzione a non perdere anche la quota dell’Assegno unico universale per i figli (Auu), l’indennità versata alle famiglie da marzo del 2022, compresi i nuclei percettori del Rdc. Il decreto legge “Lavoro” (numero 48 del 4 maggio 2023), convertito nella legge 85 del 3 luglio 2023, ha definito il regime transitorio per la fruizione del Reddito di cittadinanza nel tetto massimo di sette mensilità e, in ogni modo, non andando oltre il 31 dicembre 2023. Proprio per la sospensione dell’indennità, verrà meno anche il versamento d’ufficio dell’Assegno unico per i figli. A tal proposito, le famiglie che subiranno la cessazione del Reddito di cittadinanza e che ricevano la quota dell’Assegno unico, dovranno presentare una nuova domanda dell’indennità per i figli, entro l’ultimo giorno del mese di competenza del Reddito di cittadinanza.

Il nuovo invio della domanda riguarda, pertanto, sia gli ex percettori del Reddito di cittadinanza cosiddetti “occupabili”, cioè di età tra i 18 e i 59 anni, senza figli minori a carico o componenti disabili o soggetti over 60 anni, sia le famiglie che percepiranno l’Assegno di inclusione dal 1° gennaio 2024.

Fine Reddito di cittadinanza, come richiedere il nuovo Supporto per la Formazione e il Lavoro dal 1° settembre 2023

La fine del Reddito di cittadinanza è stato certificata dall’Inps con l’invio di un sms alle famiglie che abbiano già fruito di sette mensilità nel 2023. In tutto, i nuclei che hanno ricevuto la comunicazione sono 159mila (230mila componenti totali), mentre altre 80mila famiglie (112mila componenti) riceveranno il messaggio tra 30 giorni. Tutte queste famiglie di componenti occupabili nel mercato del lavoro, dal 1° settembre 2023 potranno presentare domanda del Sostegno per la formazione e il lavoro, il nuovo assegno mensile di 350 euro per frequentare corsi di formazione.

A tal proposito, è notizia di oggi che il ministero del Lavoro stia ultimando la piattaforma per presentare le domande. Gli interessati, ovvero coloro che hanno perso il Reddito di cittadinanza, dovranno recarsi presso il Centro pubblico per l’impiego del proprio territorio per aggiornare la propria situazione e mettersi a disposizione per frequentare i corsi.

Nuovo Supporto per la Formazione e il Lavoro, si può accettare un impiego?

I percettori del nuovo Supporto per la Formazione e il Lavoro possono anche accettare un impiego continuando a percepire i 350 euro mensili. La condizione essenziale per mantenere l’indennità è che il lavoro abbia una retribuzione lorda annuale non eccedente i 3.000 euro.