Josè Luis Palomino è ad un passo dal Cagliari. L’accordo con l’Atalanta è praticamente chiuso, il giocatore nelle prossime ore dovrebbe diventare ufficialmente del Cagliari. Claudio Ranieri ha insistito per averlo, voleva un centrale di difesa di esperienza ed ha individuato nell’argentino il giocatore ideale. Adesso le due società si stanno mettendo d’accordo per gli ultimi dettagli, gli isolani contano di chiudere l’affare entro questa settimana, al massimo la prossima. Così da permettere all’allenatore rossoblù di cominciare a lavorare sulla difesa, con il supporto di Palomino. Dopo aver raggiunto l’intesa con i bergamaschi, con cui le trattative stanno andando avanti da diversi giorni, ora mancano solo gli ultimi dettagli che riguardano, in sostanza, il perfezionamento nel raggiungere l’accordo per quanto concerne l’ingaggio del calciatore.

Cagliari e Atalanta hanno raggiunto l’accordo per Palomino, ora il giocatore tratta sull’ingaggio con i sardi

Questo vuol dire che Atalanta e Cagliari hanno praticamente chiuso l’accordo, nelle casse dei nerazzurri dovrebbe entrare poco più di un milione di euro. Una cifra congrua per un giocatore del 1990 e ormai di esperienza, soprattutto nel campionato italiano. Il valore di mercato del difensore, secondo le valutazioni ufficiali, dovrebbe essere di circa 4 milioni, ma ci sono delle considerazioni da fare, come per esempio il fatto che abbia il contratto in scadenza nel 2024 e naturalmente l’età. Il difensore rappresenta un colpo perfetto in entrata, perché permette ai rossoblù di raggiungere l’obiettivo principale del calciomercato. Ranieri aveva chiesto un difensore di esperienza da subito e la società lo ha accontentato, secondo le possibilità economiche del club. Una volta raggiunto l’accordo, per il suo passaggio a titolo definitivo al Cagliari, Palomino dovrebbe firmare un contratto di due anni.

Lo scorso novembre l’accusa di doping e l’assoluzione

Il difensore lascerà quindi l’Atalanta dopo sei stagioni passate a Bergamo dove era arrivato dopo aver passato una sola stagione in Bulgaria, al Ludogorets. Approdato in Europa dai francesi del Metz, è cresciuto in Argentina, suo paese natale, nel San Lorenzo. Di Palomino rimane nella memoria il ricordo della vicenda che lo ha visto protagonista fino al novembre scorso. Il difensore, lo scorso agosto, era stato trovato positivo ai controlli anti doping ed era stato sospeso. Proprio alla sua sesta stagione in nerazzurro ha vissuto una vicenda che lo ha segnato e ha rischiato di porre fine alla sua carriera a 32 anni. Quattro mesi da incubo, durante i quali è stato allontanato dal campo, in attesa del giudizio finale. Lui non ha mai voluto patteggiare perché si è sempre dichiarato innocente. L’argentino era risultato positivo al Clostebol Metabolita, steroide anabolizzante contenuto in pomate o spray cicatrizzanti ma non si è mai arreso e ha sempre sostenuto di non aver commesso nessun illecito. La procura aveva chiesto per lui 2 anni di squalifica, poi riuscito a dimostrare la sua innocenza è rientrato in squadra, ma ha saltato 13 partite a ridosso del Mondiale in Qatar, rischiando di perdere anche la nazionale.

Tanti stop nella passata stagione

Oltre alla squalifica per doping, quella appena chiusa è stata una stagione difficile per Palomino anche per gli infortuni. L’argentino oltre ad aver saltato i 4 mesi di inizio stagione per la questione legata all’accusa di doping, poi caduta, ha avuto diversi stop a causa di problemi fisici. A gennaio ha avuto un problema muscolare al bicipite femorale ed ha saltato due partite. Rientrato, si è dovuto fermare di nuovo a marzo per un fastidio agli adduttori. Mentre ha chiuso anticipatamente la stagione per un infortunio ad una coscia.