All’alba dell’approvazione dell’ordine del giorno sulle indennità parlamentari, scoppia la polemica attorno alle dichiarazioni di Piero Fassino, che afferma che l’indennità parlamentare, che ammonta circa 10.000 euro lorda, “non è stipendio d’oro” in quanto, in seguito alle detrazioni, ai deputati rimarrebbero in tasca “solo” 4.718 euro netti. Affermazione che molti hanno trovato sconvolgente, soprattutto all’alba della abolizione del Reddito di Cittadinanza che ha lasciato molte famiglie in una condizione di grave disagio.
Fassino sventola il cedolino con l’indennità in aula: “4718 è un buon stipendio ma non d’oro”
L’Aula di Montecitorio ha approvato con 240 voti favorevoli, 5 contrari e 24 astenuti l’ordine del giorno presentato da Foti (FdI) al bilancio della Camera, che impegna il collegio dei questori a mantenere la vigente normativa di calcolo su base contributiva per il calcolo delle indennità di fine mandato spettanti a deputati ed ex deputati. Tra i contrari si è distinto il deputato Pd Piero Fassino, che ha criticato il testo definendolo “demagogico e populista“, avvertendo che alimenta una campagna contro il Parlamento e la politica “da cui non verrà niente di buono“.
Durante il dibattito sull’indennità e il bilancio, Fassino ha affrontato la questione degli stipendi dei parlamentari, affermando:
L’indennità che ciascun deputato percepisce ogni mese dalla Camera è di 4.718 euro al mese. Si tratta certamente di una buona indennità, ma non è certamente uno stipendio d’oro.
Ha quindi sventolato il cedolino dello stipendio da parlamentare, sottolineando che l’indennità lorda è di 10.435 euro al mese, ma dopo le detrazioni l’indennità netta ammonta a 4718 euro al mese.
La dichiarazione di Fassino ha suscitato polemiche, soprattutto in un contesto in cui il tema del reddito di cittadinanza è al centro dell’attenzione degli italiani. Fassino è stato l’unico deputato a non votare a favore del bilancio della Camera, astenendosi.
“Solo” 4.718? Le altre indennità di cui godono i politici
Le indennità dei parlamentari, però, non si limitano all’indennità mensile. A ciascun deputato viene riconosciuta una diaria di 3.503,11 euro mensili per le spese di soggiorno a Roma, soggetta a ritenute in caso di assenza dai lavori parlamentari. Inoltre, i parlamentari ricevono un rimborso mensile di 3.690 euro per l’esercizio del mandato, parte del quale è corrisposta in via forfetaria, mentre il restante importo richiede specifiche attestazioni di spesa.
Oltre alle indennità, i parlamentari godono di agevolazioni per i trasporti, garantendo la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima e aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale, nonché agevolazioni per le bollette telefoniche.