«La strage di Bologna è una ferita insanabile nella nostra storia»: con queste parole Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, ricorda le 85 vittime e gli oltre 200 feriti dell’attentato che, quel 02 agosto 1980 cambiò la storia di Italia.
La bomba scoppiata alle 10.25 in una sala di aspetto della stazione centrale di Bologna segnò, infatti, un primo e dopo nella storia della Repubblica. L’atto terroristico – il più grave subito dal Paese – distrusse un’intera ala della stazione, colpendo un treno in sosta e il parcheggio antistante dedicato ai taxi provocando una devastazione senza precedenti.
Alle ferite materiali dell’attentato si affiancarono, presto, quelle morali. La verità sulla strage di Bologna fu infatti per decenni osteggiata, a tutti i livelli, da continue omissioni e depistaggi.
Oggi, a quarantatré anni dalla strage, la giustizia italiana ha accertato la responsabilità del terrorismo di matrice neofascista e condannato in via definitiva come esecutori materiali Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. Una piena verità, tuttavia, deve ancora essere pienamente raggiunta.
Il sindaco di Terni Bandecchi ricorda, a nome di tutta Alternativa Popolare, le vittime della strage di Bologna
Il sindaco di Terni Stefano Bandecchi si ferma, in questo 02 agosto, a ricordare insieme all’Italia il più grave atto terroristico mai subito, in tempo di pace, sul suo territorio: la strage di Bologna. L’anniversario dell’attentato terroristico di matrice neofascista – vissuto, purtroppo, tra diverse polemiche tra maggioranza e opposizione – è infatti l’occasione per ricordare le devastazioni degli anni di piombo e rinnovare l’impegno affinché nulla di simile possa accedere di nuovo.
In questa giornata, in cui le parole del presidente Mattarella ricordano l’impegno dello Stato affinché si arrivi, finalmente, a una piena verità su quanto accaduto alla stazione di Bologna, Bandecchi fa proprie le parole del capo Stato affinché non si arresti la ricerca della verità su «una delle pagine più buie della nostra storia».
Come primo cittadino di Terni, inoltre, Bandecchi ricorda a nome della città Sergio Secci, 24enne ternano morto nell’attentato «mai dimenticato dai suoi cittadini». Il pensiero del sindaco si rivolge, però, a tutte le 85 vittime e agli oltre 200 feriti che, da innocenti, pagarono con la loro vita la crudeltà e i folli piani di un gruppo eversivo che mirava a destabilizzare la Repubblica italiana.