Lo scontrino elettronico 2023 rappresenta un concetto importante nel contesto fiscale attuale, specialmente con gli aggiornamenti e i requisiti implementati quest’anno, come ad esempio il nuovo obbligo per le partite Iva aderenti al regime forfettario. Andiamo quindi a esplorare i dettagli di questo sistema, inclusi i soggetti coinvolti nell’obbligo, le procedure e le sanzioni in caso di inadempimenti.
Scontrino elettronico 2023: cos’è e come funziona
Lo scontrino elettronico è un metodo digitalizzato per la registrazione e la trasmissione dei corrispettivi. È un obbligo che interessa principalmente i titolari di partita IVA impegnati in attività commerciali al dettaglio.
Introdotta progressivamente dal luglio 2019, la normativa sullo scontrino elettronico è diventata operativa dal 1° gennaio 2021. L’obiettivo è di combattere l’evasione fiscale e sostituisce lo scontrino cartaceo.
Per adempiere a questo obbligo, gli esercenti devono utilizzare registratori di cassa telematici o la procedura gratuita fornita dall’Agenzia delle Entrate, specialmente per coloro che effettuano transazioni a bassa frequenza.
Scontrino elettronico 2023: tutte le novità
L’anno 2023 ha portato nuove dinamiche nell’uso dello scontrino elettronico, richiedendo una comprensione dettagliata dei cambiamenti.
Prima di tutto, i registratori telematici devono conformarsi alle specifiche tecniche pubblicate dall’Agenzia delle Entrate. Le date di scadenza per il conformarsi ai nuovi requisiti sono state prorogate più volte, raggiungendo il termine definitivo del 1° gennaio 2022.
Ora, i dati dei corrispettivi giornalieri vengono inviati telematicamente, sostituendo i vecchi scontrini e le ricevute cartacee. I dati obbligatori comprendono dettagli come data, numero progressivo, identificazione dell’emittente, descrizione dei beni e servizi, etc.
Soggetti obbligati e casi di esonero
Non tutti sono tenuti a seguire le regole dello scontrino elettronico. Ecco chi è incluso ed escluso.
Soggetti obbligati
Tutti i commercianti al minuto sono generalmente tenuti all’obbligo, ma ci sono delle eccezioni.
Soggetti esonerati
Tabaccai, tassisti, giornalai e attività con operazioni marginali sono esclusi. Anche i soggetti con un volume d’affari inferiore all’1% dell’anno precedente sono esentati.
Scontrino elettronico 2023 per carburanti
Per i distributori di carburanti, l’obbligo è stato introdotto gradualmente, con diverse scadenze in base al volume di carburanti venduti.
Entrando più nel dettaglio, per i distributori che nel 2018 avevano venduto oltre 3 milioni di litri di carburante l’obbligo è partito il 1° gennaio 2020. Per chi aveva venduto più di 1,5 milioni di litri, l’obbligo è scattato il 1° luglio 2020, mentre per chi ha venduto meno di 1,5 milioni di litri di carburante (ovviamente sempre nel 2018), l’adempimento è scattato in data 1° gennaio 2021.
Inadempimenti scontrino elettronico 2023: sanzioni e penalità
Il mancato rispetto delle regole dello scontrino elettronico porta a sanzioni severe.
Le sanzioni variano dal 90% dell’imposta in caso di inadempimento alla memorizzazione o trasmissione, mentre per violazione formale la sanzione è pari a 100 euro. Se invece vengono commesse quattro violazioni in date diverse nel corso di un quinquennio, scatta la sanzione più pesante, con la sospensione della licenza o dell’autorizzazione relativa all’esercizio dell’attività, che può variare da 3 giorni a 1 mese, oppure da 1 a 6 mesi se la violazione riguarda importi oltre i 50 mila euro.
Le sanzioni si applicano anche per mancato o irregolare funzionamento dei registratori telematici, con penalità che vanno da 250 a 12.000 euro a seconda della violazione.
Scontrino elettronico 2023: obbligo anche per i forfettari
L’emissione dello scontrino elettronico nel 2023 è un obbligo che coinvolge anche le partite IVA in regime forfettario e minimi, senza specifiche eccezioni. A partire dalla sua introduzione, questa norma ha riguardato anche i piccoli esercenti, e il passaggio dalla ricevuta cartacea a quella digitale ha interessato immediatamente tutti gli operatori. La direzione sta cambiando anche per la fattura elettronica, in particolare per i contribuenti forfettari, finora esclusi, ma che potrebbero entrare nel futuro della fatturazione elettronica con l’approvazione dell’UE.
L’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri è partito il 1° luglio 2019, coinvolgendo inizialmente circa 261 mila esercenti e poi tutti gli operatori dal 1° gennaio 2020. Il decreto del 16 maggio 2019 ha stabilito gli esoneri, ma non ha previsto eccezioni particolari per chi opera in regimi diversi dall’ordinario.
Lo scontrino elettronico è stato introdotto con il Decreto Legislativo numero 127 del 5 agosto 2015, e i dati delle operazioni devono essere inviati giornalmente all’Agenzia delle Entrate, rivoluzionando così la pratica fiscale.
Nonostante le novità procedurali, le regole per i soggetti obbligati rimangono le stesse. Chi opera con regime dei minimi e forfettari deve anch’egli aderire all’emissione dello scontrino elettronico. Nel decreto che definisce gli esonerati, non vengono menzionati minimi e forfettari, e non sono previste deroghe o novità particolari nell’adeguamento a questa pratica. Alcune operazioni specifiche sono escluse dall’obbligo, come le prestazioni di trasporto pubblico e le operazioni marginali, ma minimi e forfettari restano al di fuori del perimetro dei soggetti esonerati.