Il mondo degli autotrasportatori è pronto a dare una boccata d’ossigeno grazie a un nuovo beneficio che riguarda l’acquisto di un componente essenziale per i veicoli moderni, vale a dire l’AdBlue, l’additivo finalizzato a ridurre le sostanze inquinanti tramite la conversione delle stesse in sostanze meno nocive nei veicoli alimentati a diesel. Scopriamo insieme come funziona il bonus autotrasportatori 2023, in che modo viene riconosciuta e quali sono le istruzioni per la compensazione dell’acquisto dell’AdBlue con il modello F24. Con una recente circolare, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha istituito il nuovo codice tributo in merito al bonus autotrasportatori 2023 e a tale compensazione.
Codice tributo bonus autotrasportatori 2023: cos’è e come funziona l’incentivo per acquisto di AdBlue
L’industria degli autotrasporti sta sfruttando una nuova agevolazione che copre il 15% delle spese sostenute per l’acquisto di AdBlue, un componente fondamentale per la trazione dei veicoli di ultima generazione. Il codice tributo da utilizzare per la compensazione è il 7051, come stabilito dalla Risoluzione numero 49 dell’Agenzia delle Entrate del 31 luglio 2023.
Il codice tributo 7051 corrisponde alla denominazione “Credito d’imposta per l’acquisto del componente AdBlue necessario per la trazione dei mezzi di trasporto di ultima generazione – Articolo 6, comma 3, del decreto legge 1° marzo 2022, n. 17”.
L’incentivo per le imprese di autotrasporto merci per conto terzi è stato introdotto dal Decreto Direttoriale del 27 ottobre 2022. La misura è resa possibile grazie alla disposizione di un fondo di 29,6 milioni di euro.
Codice tributo bonus autotrasportatori 2023: a chi spetta l’agevolazione, i mezzi beneficiari
L’agevolazione è destinata alle imprese logistiche e di trasporto delle merci con mezzi moderni e a bassissime emissioni inquinanti, con sede legale o stabile organizzazione in Italia, iscritte al REN (Registro Elettronico Nazionale) e all’Albo degli autotrasportatori di cose per conto terzi, esercitanti prevalentemente l’attività di autotrasporto di merci per conto terzi, con mezzi di trasporto di ultima generazione, alimentati da:
- Euro 6D;
- Euro 6C;
- Euro 6B;
- Euro 6A;
- Euro 5.
Il credito d’imposta è riconosciuto per l’anno 2022 e copre il 15% delle spese per l’acquisto di AdBlue, utilizzato per la trazione dei suddetti veicoli.
Come fruire del credito d’imposta attraverso il Modello F24
Per fruire del credito d’imposta, è necessario presentare il modello F24 esclusivamente online.
Come precisato dalla medesima circolare, infatti, il modello F24 deve essere presentato solo ed esclusivamente mediante i servizi telematici resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate. La presentazione tramite altri canali non autorizzati e differenti da quello appena comunicato, comporterà il rifiuto dell’operazione di versamento. Di seguito sono riportate le istruzioni chiave:
Visualizzazione dell’importo e accesso all’Area Riservata
I beneficiari possono vedere l’importo disponibile nel proprio cassetto fiscale, accedendo all’Area Riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate.
Utilizzo del codice tributo e compilazione del Modello F24
Per utilizzare il credito d’imposta, è necessario utilizzare il codice tributo 7051. La compilazione del modello F24 deve essere effettuata seguendo le istruzioni fornite, inviando il documento online e inserendo la sequenza di cifre specificata.
Durante la compilazione, il codice tributo 7051 deve essere inserito nella sezione Erario. Se si deve procedere al riversamento dell’agevolazione, l’importo va inserito nella colonna Importi a debito versati. Inoltre, è essenziale compilare il campo Anno di riferimento con l’anno 2022.
Codice tributo bonus autotrasportatori 2023: verifiche dell’Agenzia delle Entrate e possibili scarti
L’Agenzia delle Entrate provvederà alle verifiche durante l’elaborazione dei modelli F24, controllando la presenza dei contribuenti nell’elenco dei beneficiari inoltrato dal Ministero, e il rispetto dei limiti per quanto riguarda l’importo indicato nell’elenco stesso e utilizzato in compensazione. L’eventuale scarto del modello F24 terrà in considerazione anche eventuali revoche e modifiche trasmesse sempre dal Ministero.