Una giornata all’insegna di solennità e commozione, quella in ricordo della strage alla stazione di Bologna: anche la premier Giorgia Meloni ha rilasciato alcune dichiarazioni in occasione del 43esimo anniversario della tragedia.
Il 2 agosto 1980 il terrorismo ha sferrato all’Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci. Sono trascorsi 43 anni ma, nel cuore e nella coscienza della Nazione, risuona ancora con tutta la sua forza la violenza di quella terribile esplosione, che disintegrò la stazione di Bologna e uccise 85 persone e ne ferì oltre duecento.
Un’occasione, per la presidente del Consiglio, di ribadire l’impegno dell’esecutivo sulla ricerca della verità. Una ricerca che “passa anche dal mettere a disposizione il più ampio patrimonio documentale e informativo”.
Questo governo, fin dal suo insediamento, ha accelerato e velocizzato il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato e li ha resi più facilmente consultabili, completando quella desecretazione che era stata avviata dai governi precedenti.
Meloni ricorda la strage di Bologna, al corteo presente il ministro Piantedosi: “Lo Stato cammina con voi”
Come di consueto, per commemorare l’evento, un corteo si è snodato da piazza Maggiore fino a piazzale Medaglie d’Oro. Alle 10.25, proprio in quell’orario così simbolico, è risuonato il triplice fischio del treno nel ricordare le vittime e i feriti dell’attentato.
A Bologna, per omaggiare le vittime della strage del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria, c’erano una serie di personalità di rilievo. Tra loro spiccano le massime autorità cittadine, ma anche il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, parlamentari ed esponenti politici.
Presente anche Patrick Zaki: il ricercatore egiziano, fortemente affezionato alla città di Bologna, è stato liberato di recente dopo un lungo calvario giudiziario nel suo Paese.
A rappresentare il governo c’era il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha tenuto un breve discorso in apertura della cerimonia.
Sono qui a testimoniare una condivisione senza riserve che non ammette oblio e che parte dal riconoscimento della verità giudiziaria acquisita. Vorrei che la mia presenza qui significasse ‘lo Stato cammina con voi’, ma anche che memoria e speranza vivono l’una nell’altra e non sono perite nella strage.