Cresciuti nel settore giovanile della Juventus e esploso nel grande calcio con il Chievo Verona dei miracoli con Luigi Del Neri in panchina, Christian Manfredini ha analizzato il mercato della Serie A al giro di boa in esclusiva ai microfoni di Tag24. Dalla Lazio di Maurizio Sarri che ancora attende i nuovi acquisti alla Roma di Josè Mourinho passando per le big del nord e per i campioni d’Italia del Napoli di Rudi Garcia. Uno sguardo a 360 gradi sul nostro campionato partito però con il consiglio a Gianluigi Buffon che ha dato ufficialmente il suo addio al calcio giocato.
Buffon ha detto basta
Una notizia che era nell’aria già da diversi anni e finalmente diventata ufficiale, Gianluigi Buffon ha appeso i guantoni al chiodo. Con Manfredini tanti duelli in campo che hanno visto però un dominio del portiere della nazionale con quattro sconfitte, un pareggio e una sola vittoria. L’esterno offensivo dà un consiglio all’avversario di tante sfide: “Prima o poi doveva arrivare il momento del suo addio anche se sono convinto che nonostante i quarantacinque anni poteva ancora essere competitivo anche in Serie A. E’ un uomo intelligente e può ambire a tutto quello che vuole, non lo vedo allenatore ma magari all’interno di un quadro dirigenziale. Il ruolo di capo delegazione della Nazionale di cui si è parlato secondo me gli calza alla perfezione“.
L’immobilismo biancoceleste
Inevitabile partire dalla Lazio visto che è la squadra con cui Christian Manfredini ha giocato più partite in carriera, 136 gare con 9 reti e 2 assist. Il mercato dei biancocelesti non è ancora decollato con il solo acquisto dell’attaccante argentino Valentin Castellanos: “Non lo conosco molto bene ma mi sembra un giocatore affidabile che nella Lazio ci può stare tranquillamente, non mi sembra un calciatore di ripiego. Non puoi rimanere con la stessa squadra dell’anno precedente ma servono degli innesti che però devono far fare il salto di qualità. Comprare per il gusto di comprare non serve a niente“.
Proprio per questo Maurizio Sarri sta chiedendo con insistenza al Presidente Lotito due giocatori come Zielinski e Berardi: “Sono giocatori di categoria che conoscono bene la Serie A. L’attaccante del Sassuolo sono anni che sta facendo bene e se Sarri ha fatto il suo nome significa che ne ha bisogno. Stesso discorso vale anche per il polacco del Napoli. La Lazio è reduce da un grande campionato, deve solo limare senza stravolgere il suo organico. Ha venduto Milinkovic ad un buon prezzo e quindi può comprare quell’usato sicuro che aumenta il valore della rosa. Poi se ha la bravura di individuare calciatori di livello a buon prezzo come hanno fatto in questi anni è ancora meglio. Ricci è un giovane su cui vale la pena rischiare perché può diventare quel potenziale su cui far crescere la squadra ed eventualmente rivendere facendoci una plusvalenza. Vale per lui come per molti altri per cui sono sempre favorevole ad investire su di loro“.
Le certezze si chiamano Ciro Immobile e Luis Alberto, due giocatori su cui i biancocelesti faranno grande affidamento per la prossima stagione dopo i problemi avuti in quella scorsa: “Immobile ha sempre fatto gol perché li ha nel sangue, nell’ultima stagione ha patito qualche infortunio di troppo ma rimane un grande attaccante. Magari non ne farà trenta ma anche arrivare a venti per il campionato italiano è importante. Luis Alberto invece è un giocatore di qualità e fantasia, bisogna ripartire da loro creando una squadra adatta per esaltare le loro caratteristiche“.
Il punto sulla Lazio si chiude affrontando i motivi del ritardo dei biancocelesti su questo mercato. Dopo l’addio di Tare e la mancata nomina ufficiale di un nuovo DS, sembra rimasto tutto in mano al solo Lotito: “Tutte le società hanno un Direttore Sportivo ma non dimentichiamoci di quanto è cambiato il calcio, ora esistono i consulenti di mercato che aiutano i dirigenti. Anche Igli Tare aveva dei collaboratori che gli indicavano dei calciatori da seguire. Si può quindi sopperire all’assenza di un DS”.
Il mercato delle big
I problemi però non ci sono solo in casa Lazio. Escludendo il Milan che si è mossa in netto anticipo rispetto alle concorrenti regalando a Stefano Pioli una squadra prossima al completamento, le altre grandi del campionato mostrano delle lacune da colmare. Manfredini spiega: “Il Milan è la squadra che si è mossa meglio sul mercato proseguendo il lavoro che hanno cominciato da due anni. Puntano su giovani di prospettiva già con esperienza europea e i risultati gli hanno dato ragione. La Juventus deve chiudere il cerchio con tutti i problemi che l’hanno vista protagonista nella passata stagione. Non dimentichiamoci però che senza i punti di penalizzazione era in piena zona Champions League allo stesso posto dell’Inter“.
Proprio i nerazzurri sono per l’ex biancoceleste uno delle pretendenti al titolo dato che nonostante gli addii a Onana, Brozovic e Dzeko “rimangono una squadra forte che si sta rafforzando ulteriormente. La Roma è la solita incognita ma non dimentichiamoci che con Mourinho hanno raggiunto due finali europee in altrettante stagioni quindi i risultati sono positivi. Stesso discorso vale per la Fiorentina di Vincenzo Italiano con la doppia finale di quest’anno. Il Napoli è un interrogativo perché hanno perso il loro condottiero in panchina, vedremo se riusciranno a riconfermarsi che nello sport è sempre difficile”.