Gianluigi (detto Gigi), Buffon si è ritirato. E’ arrivato anche per lui il momento di dire basta. Il portiere, classe 1978, ha deciso di fermarsi, a 45 anni compiuti lo scorso gennaio. Finisce così la gloriosa carriera di un portiere che inevitabilmente ha segnato la storia del calcio italiano, ma non solo. Buffon lascia con alle spalle una lunga militanza, cominciata da giovanissimo sul campo del Parma quando aveva poco più di 17 anni. I numeri sono da capogiro. Il portiere di Carrara ha collezionato 657 presenze in Serie A, 124 in Champions, 80 in Serie B. E poi ancora 17 in Ligue 1, tra coppa Italia, Supercoppa Italiana, le coppe Europee, le presenza nel campionato francese e chi più ne ha più ne metta, Buffon ha in tutto 975 presenze.
Buffon i numeri di una carriera da campione
Senza contare la nazionale. Con la maglia azzurra, la sua avventura è cominciata nel 1997, sulla panchina c’era Cesare Maldini che lo ha fatto esordire ed è finita con la partita con Roberto Mancini alla guida della selezione che mancò, contro la Svezia, la qualificazioni ai mondiali di Russia. Fino a quel giorno le sue presenze con la maglia azzurra sono state 176. Era il 27 marzo del 2018.
E’ davvero la fine di un’era, se anche il portierone ex Juventus ha smesso con il calcio giocato. Una giornata che non sembrava sarebbe mai arrivata, sembrava praticamente eterno, come eterno è il suo amore per questo sport. Lo ha dimostrato scegliendo di tornare nel suo Parma, per chiudere la carriera, proprio da dove era cominciata. Buffon è l’uomo dei record. E’ il portiere che giovanissimo che ha esordito in serie A. Proprio con la maglia dei Ducali è sceso in campo tra i grandi all’età di 17 anni 9 mesi e 22 giorni, sotto la guida di Nevio scala. La sua prima partita in Champions l’ha giocata a poco più di 19 anni (esattamente 19, 7 mesi e 20 giorni), con Carlo Ancelotti.
L’addio alla Nazionale arrivato nel marzo del 2018
Arriva quindi il suo secondo addio, dopo quello dato proprio alla Nazionale, in lacrime per l’amarezza di non aver potuto conquistare il posto ai mondiali. Era il 2018 e sono passati altri 5 anni. Gigi Buffon da li a poco avrebbe anche terminato la sua avventura nel club con cui inevitabilmente viene identificato: la Juventus. Perché se l’addio all’azzurro è arrivato nel marzo del 2018, quello ai bianconeri si è concretizzato nel luglio successivo. Fine di un’altra era, visto che portiere e club erano legati da 17 anni. Nel 2001 Buffon è passato dal Parma alla Juventus, dopo che si era ipotizzato per lui anche un futuro nella Roma che in quel tempo era guidata da Fabio Capello. Poi i bianconeri con 100 miliardi di lire (a quel tempo era ancora così), fugarono ogni dubbio. Così è decollata la sua carriera, che già prometteva molto bene. Con 17 anni alla Juventus, due stagioni al PSG, poi il ritorno a Torino e la chiusura al Parma che lo aveva praticamente visto nascere, come uomo e come calciatore. Buffon è il portiere dei grandi numeri ma anche delle polemiche.
La polemica della maglia numero 88
Di alcuni scivoloni comunicativi commessi durante la carriera, a volte parole di troppo a volte gesti forse compiuti con l’incoscienza di un ragazzo che non si rendeva conto di avere una risonanza importante. Rimane nella mente la questione legata alla scelta del numero di maglia, 88 – era la stagione 2000-01 – che scatenò tante polemiche. Anche se lui smentì naturalmente che fosse una scelta fatta per questioni politiche. “L’ 88 – sottolinearono in molti – è il numero che i neonazisti tedeschi usano per dire ‘Heil Hitler'” fu questo a sollevare l’indignazione dell’opinione pubblica. O la storia dei ‘fruttini‘. Quelli che, sempre per Buffon, il fischietto inglese Olivier avrebbe dovuto bere in tribuna al posto di arbitrare una partita terminata tra le polemiche, tra Juventus e il Real Madrid. Fruttini che poi anni dopo spiegò fosse riferito semplicemente a: ” i succhi di frutta, quelli nella boccetta di vetro”.
I trofei
Rimane nella memoria per i suoi trascorsi alla Juventus, le vittorie (più in Italia che in Europa), e il mondiale del 2006. Poi 10 scudetti con la Juventus, 1 coppa Uefa con il Parma, 6 coppa Italia (1 con i ducali 5 con i bianconeri), un campionato europeo under 21, il campionato di B sempre con la Juve (retrocessa per le vicende di calciopoli), e le vittorie con il PSG, campione di Francia e Supercoppa francese. Insomma con la bacheca piena, da cui manca la Champions League, Buffon ha deciso di dire basta. Anche qui con un record, a 45 anni e mezzo.