Qualche giorno fa, è stato trovato l’accordo tra il sistema bancario e gli esercenti volto a mitigare le commissioni dei pagamenti con Pos, riducendole per le piccole attività commerciali sotto i 30 euro.

Cosa prevede l’accordo? Tutte le regole sono contenute nel protocollo d’intesa firmato da ABI, APSP e associazioni imprenditoriali di categoria.

Ecco tutte le novità.

Pagamenti con Pos: trovato l’accordo e siglato il protocollo

Le transazioni digitali non saranno più viste come un ostacolo ai guadagni degli esercenti. L’Associazione Bancaria Italina (ABI), l’Associazione Prestatori servizi di Pagamento (APSP) e le maggiori sigle sindacali ed associative degli esercenti hanno raggiunto un accordo e firmato, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il “Protocollo d’intesa per la mitigazione, la maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi di accettazione di strumenti di pagamento elettronici”.

L’accordo è finalizzato a ridurre le commissioni a carico delle piccole attività commerciali per l’utilizzo del Pos nei pagamenti sotto i 30 euro. Si prevede l’impegno di banche e operatori dei pagamenti a promuovere iniziative commerciali con l’obiettivo di ridurre l’impatto dei costi delle transazioni a basso valore.

Entriamo ancora più nel dettaglio. Le iniziative commerciali dovranno essere pubblicizzate per almeno 6 mesi e di durata non inferiore a 9 mesi.
Nello stesso protocollo è stato previsto che i Prestatori di Servizi di Pagamento adottino un apposito schema standard per assicurare l’immediata comparabilità tra le iniziative commerciali intrapresi dagli operatori finanziari.

Si tratta di un aspetto visto di buon occhio dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCOM). A quali attività si rivolge? I firmatari dell’accordo hanno dichiarato che l’iniziativa si rivolge esclusivamente ad alcune specifiche attività di vendita. Per esempio, la promozione è rivolta alle attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche di tipo professionale, con compensi nell’anno di imposta precedente fino a 400 mila euro.

Si punta a rendere operativa l’iniziativa nel minor tempo possibile, al fine di normalizzare i pagamenti elettronici. I clienti hanno già dimostrato di essere propensi al cambiamento. In molti stanno utilizzando sempre maggiormente i pagamenti elettronici, a discapito del contante. Se fino ad ora non poteva dirsi lo stesso per i commercianti, a causa delle commissioni troppo alte, forse questo potrebbe rappresentare l’onda del cambiamento.

Cosa prevede il protocollo

Inizialmente, l’obiettivo era quello di ridurre i costi delle commissioni sotto i 30 euro e di azzerarli sotto i 10 euro. A ben vedere, non si trattava di una strada facilmente percorribile.

L’accordo, comunque, non si discosta così tanto dalle previsioni iniziali, in quanto prevede due livelli, con l’obiettivo di ridurre molto i costi delle commissioni per i pagamenti sotto i 10 euro.

Il protocollo non ha solo l’obiettivo di ridurre le commissioni, ma anche di mettere in campo correttivi e una maggiore trasparenza, oltre che comparabilità dei costi degli strumenti di pagamento elettronici.

Secondo Confesercenti, con la firma del protocollo sul taglio delle commissioni ci sarà un risparmio di quasi 500 milioni di euro. Infatti, bisogna considerare che i pagamenti elettronici sotto i 10 euro sono una fetta non indifferente. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, durante lo scorso anno i pagamenti elettronici sotto i 10 euro sono stati il 21%. I pagamenti sotto i 15 euro sono stati il 15% e i pagamenti elettronici fino a 30 euro, sono stati il 58%.

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