C’è la possibilità di proroga del superbonus al 110% anche nel 2024? Tra l’allungamento dei tempi più urgenti sui bonus edilizi per i danni causati dal maltempo e un impegno a più larga scala della proroga del superbonus, vi è la proposta dell’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) che ha messo sul tavolo del governo lo slittamento della scadenza almeno per i condomini fino a tutto il 2024. Ma proposte di proroga riguardano anche le villette, la cui scadenza è più imminente.

Sullo sfondo, la politica dovrà fare i conti con una profonda revisione dei bonus edilizi in ottica di adozione della direttiva Case green della Commissione europea, ma anche in relazione alla delega fiscale approvata nella scorsa settimana che fissa obiettivi di efficientamento energetico. Infine, anche gli stessi obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevedono un nuovo superbonus, leggermente meno ricco sul fronte della percentuale di detrazione fiscale ma più incisivo sui lavori e sulle famiglie da tutelare.

Proroga superbonus al 110% anche nel 2024, quali novità per le villette e unità unifamiliari?

Superbonus con percentuale di beneficio fiscale del 110% anche nel 2024, è già partito il pressing per la proroga rispetto alle scadenze del 2023. Per le villette, infatti, è prevista la scadenza del 30 settembre 2023 del bonus al 110% purché entro il 30 settembre dello scorso anno sia stato raggiunto il primo step di stato di avanzamento dei lavori del 30 per cento. A queste condizioni, i proprietari delle villette e delle unità unifamiliari avranno ancora due mesi per completare i pagamenti con bonifici parlanti e terminare i cantieri.

Vi è una richiesta di proroga da più parti relativa alla scadenza del superbonus villette rispetto al 30 settembre 2023, anche in considerazione dei numeri, sempre più in calo, degli interventi relativi a queste tipologie di immobili, secondo quanto certifica mensilmente l’Enea. I nuovi cantieri relativi alle unità unifamiliari si fermano a un valore di circa 200 milioni di euro ogni 30 giorni. Pochi per un settore che, solo all’inizio dell’anno, faceva registrare la partenza mensile di nuovi cantieri per un miliardo di euro.

Proroga superbonus al 110% anche nel 2024, sconto condomini anche dopo il 31 dicembre 2023?

Va meglio, almeno dai numeri dell’Enea, il superbonus 110% per i lavori nei condomini. Per il 2023 il decreto “Aiuti quater” della fine dello scorso anno aveva previsto l’adozione della delibera dell’assemblea condominiale entro il 18 novembre e la presentazione della Cilas entro il 31 dicembre 2022 per mantenere il 110% anche nel 2023. Altrimenti, per i lavori iniziati successivamente, la percentuale di agevolazione fiscale sarebbe scesa al 90%.

Con l’approssimarsi della scadenza, l’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) è tornata a chiedere una proroga del 110% limitatamente ai cantieri già partiti. Il motivo della richiesta è da ricercarsi dalle frenate all’applicazione dello sconto in fattura e alla cessione dei crediti d’imposta arrivate con il decreto 11 del 17 febbraio 2023. Per i lavori nei condomini, dal 1° gennaio 2024 la detrazione fiscale scenderà ulteriormente al 70%.

Nuovo bonus 100% con i fondi del Pnrr

Sulle proroghe richieste e su una differente disciplina dei bonus edilizi e del superbonus, occorrerà attendere la legge di Bilancio 2024. Ma le risorse sono limitate e potrebbero essere sufficienti per una semplice rimodulazione del superbonus. Tuttavia, le novità in tema di bonus edilizi sono richiesti dall’approvazione della delega fiscale dello scorso 28 luglio nella Commissione Finanze del Senato che ha previsto che gli incentivi edilizi possano trovare applicazione purché perseguano obiettivi di efficientamento energetico.

Un’altra analisi prevede anche nuove regole del superbonus in applicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Infatti, i nuovi fondi del Pnrr sono compatibili con una riforma degli incentivi edilizi per la previsione di un nuovo superbonus con detrazione fiscale del 100% (anziché del 110%), destinato però solo a chi ha redditi medi e bassi per i lavori di ristrutturazione.