Forti venti, piogge intense, onde alte fino a 12 metri: in Giappone è allarme in vista del tifone Khanun, che si avvicina sempre più all’arcipelago di Okinawa.

In vista del cataclisma che potrebbe colpire la zona sud del Paese, le autorità si apprestano a correre ai ripari con l’evacuazione di oltre 760mila persone. I residenti sono invitati a spostarsi in specifici rifugi messi a disposizione per proteggersi dalla furia del ciclone.

Cancellati 500 voli che sarebbero dovuti passare per la città di Naha, capitale di Okinawa, creando disagi a oltre 74mila passeggeri. Sospesi anche i servizi di traghetto e bus, come riferito dall’emittente statale NHK.

In queste ore Khanun sta attraversando l’Oceano Pacifico, provocando venti fino a 180 km/h. Dopo aver colpito le Filippine dovrebbe raggiungere il sud dell’isola nella serata di oggi, martedì 1 agosto, o al limite nella notte. Poi proseguirà la sua corsa in direzione Cina orientale.

Allarme tifone in Giappone, l’appello a chi vive da solo o in case di legno: “Rifugiarsi prima che la tempesta peggiori”

Sull’imminente e straordinario evento climatico si è espresso un funzionario del dipartimento per la gestione dei disastri, sottolineando che l’invito ai cittadini di spostarsi nei rifugi non è vincolante ma fortemente raccomandato.

Molte persone restano a casa perché la loro casa è costruita in cemento, ma chiediamo alle persone che vivono da sole o in case di legno in zone basse di prendere in considerazione l’idea di rifugiarsi prima che il tifone peggiori.

Una tempesta che proprio non ci voleva per il Giappone, soprattutto nel periodo in cui sull’isola è in corso l’alta stagione turistica estiva. Quest’anno, per la prima volta dopo la pandemia, il numero dei visitatori era tornato alla normalità. Okinawa è abituata ai tifoni, che però si verificano solitamente nel corso dell’anno e non in piena estate.

In stato di allarme, come accennato, anche la Cina, già alle prese con un’altra devastazione, quella causata dalla tempesta Doksuri, che ha già mietuto almeno 20 vittime con altrettanti dispersi.