Dopo i droni sulla capitale russa ora arriva anche la prima ambasciata europea a chiudere a Mosca: l’Islanda ha deciso di sigillare la sua ambasciata in Russia a causa del conflitto in Ucraina.

A Mosca chiude l’ambasciata d’Islanda

Non certo un buon segnale per la Russia visto che l’isola scandinava è il primo paese in Europa a fare un passo del genere dall’inizio della guerra. 

Per Reykjavik non si tratta di una rottura delle relazioni diplomatiche: “non appena le condizioni lo consentiranno, l’Islanda darà la priorità alla ripresa delle attività dell’ambasciata islandese a Mosca”, si legge in una nota del governo islandese.

Da tempo era nell’aria una rottura simbolica tra le due diplomazie, già ai primi di giugno, il ministro degli Esteri islandese Thórdís Gylfadóttir si era espresso freddamente sulle posizioni di stallo raggiunte in Ucraina. Situazione che nel tempo avrebbe impedito alcun dialogo in terra russa.

Dal canto loro i russi avevano respinto ogni accusa facendo leva sui futuri rapporti diplomatici tra i due paesi. “Terremo conto di questa decisione ostile quando stabiliremo le nostre relazioni con l’Islanda in futuro”, aveva affermato il ministero degli Esteri russo.

Tra Russia e Islanda rapporti buon fin ora

L’Islanda è una piccola realtà del continente europeo con i suoi 375.000 abitanti, detiene rapporti diplomatici con un’ambasciata stabile a Mosca dal 1944, escluso solo il biennio 1951-53.

L’isola per la sua posizione strategica nell’alto Atlantico fu scelto nel 1986 come sede per un vertice tra il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e il capo di stato sovietico Mikhail Gorbaciov.

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