Si sono tenuti nella mattinata di oggi, martedì 1 agosto, i funerali di Vittorio Prodi, fratello dell’ex premier Romano, scomparso dopo una lunga malattia. Poco prima dell’arrivo del feretro, l’ex presidente del Partito Democratico ha rilasciato qualche dichiarazione ai cronisti.

Non è un periodo bello: in quattro mesi due fratelli e la moglie. Però c’è un grande affetto tra di noi e dagli amici e dai cittadini per Vittorio. Era una persona intelligente, dolce e buono. Non ha mai preso la politica come avversità. Tanti hanno parlato di lui con affetto e in parte appartiene al rito per una persona defunta. Ma c’è di più. Tutti quelli che hanno lavorato con Vittorio hanno visto una disponibilità e una bontà fuori misura.

Tanti i volti noti presenti alla chiesa di Sant’Anna a Bologna, comprese alcune cariche politiche come i ministri Matteo Piantedosi e Anna Maria Bernini. Ad aprire la cerimonia, proprio all’inizio della celebrazioni, il cardinale Matteo Maria Zuppi. Lo stesso presidente della Cei e arcivescovo di Bologna aveva celebrato il rito funebre di Flavia Franzoni, morta poco più di un mese fa.

Proprio Zuppi, alla presenza di familiari, parenti e amici della famiglia Prodi, ha ricordato Vittorio.

Mi ha sempre tanto colpito la sua gentilezza. Ci sono persone, dice Papa Francesco, gentili, che diventano stelle in mezzo all’oscurità e chi possiede questa qualità aiuta gli altri, affinché la loro esistenza sia più sopportabile, portando il peso dei loro problemi, delle urgenze e delle angosce. Vittorio è stata una stella in mezzo a tanta oscurità con la sua gentile mitezza, ma anche con tanta determinazione e fede, capendo che il mondo è a una svolta e speriamo che lo capiamo anche noi di più.

Don Matteo Prodi ricorda il fratello Vittorio alla celebrazione dei funerali, l’invito ai presenti: “Fate figli e fate politica”

A celebrare i funerali è don Matteo Prodi, figlio del defunto Vittorio, che incentra la sua omelia invitando i presenti a “fare figli e fare politica“.

Fate figli, come non mi interessa. La Chiesa si dice che è frustrante e castrante sulla sessualità. Io oggi vi dico di fare figli, con chi volete, non importa.

Tra le risate collettive del suo pubblico, don Matteo chiarisce il suo punto di vista.

Se non abbiamo una famiglia numerosa, se mi muore l’unico zio che ho è un disastro, se me ne muore uno di venti è faticosissimo ma è uno di venti. Fate figli, fate famiglie numerose, perché se sorella Morte arriva a visitarci nell’unica persona a cui vogliamo bene è un disastro, se viene a visitarci quando la comunità è, come per fortuna siamo noi, di 120-130, questa è una grande fortuna.

Un altro monito è rivolto in particolar modo ai giovani, invitati a ripercorrere le orme di papà Vittorio, ex membro del Parlamento europeo.

Fate politica. Il cardinale Zuppi a Camaldoli ricordava che chi ha scritto quel codice, quella carta incredibile aveva 24, 26, 28, 30 anni. Oggi se un trentenne si presenta gli fanno fare 40 anni di gavetta e a 70 anni celebrano il funerale, non serve. Quindi: fate politica perché è il modo più sublime per cambiare il mondo.