Come capire se il cioccolato è di qualità? Fondente, bianco, al latte, alle nocciole, coi cereali: quale di questi si avvicina di più all’eccellenza e perché? C’è chi ne consuma perché fa bene all’umore e chi perché acquista prodotti a base di cioccolato: a quale delle due categorie appartenete? “Siamo il quinto Paese d’Europa per consumo, ma a differenza del Nord Europa, dove acquistano cioccolato puro perché hanno una cultura diversa, noi scegliamo prodotti a base di cioccolato – ha spiegato Davide Comaschi, a Italiani Mambo, su Radio Cusano Campus – è una cultura che può cambiare con una comunicazione mirata.”

Come capire se il cioccolato è di qualità? Dal colore e dal sapore

Il colore non dev’essere scuro, ma mogano, e il sapore non dev’essere amaro: sono due fattori sinonimo di non qualità. L’amaro è un difetto del cioccolato – ha aggiunto Comaschi – quando mangiamo il cioccolato se la sensazione è di voler bere non va bene, mentre il sentore di rotondità in bocca fa bene, vuol dire che il cacao è stato lavorato bene: dalla tostatura alla lavorazione.

Dobbiamo imparare a degustare il cioccolato, come il vino

Non c’è mai stata la cultura del cioccolato, a differenza del vino dove un’etichetta è buona perché l’anno sentita da altri, o perché l’hanno vista. Sul cioccolato c’è scarsa conoscenza. E’ importante fare cultura nel mondo del cioccolato, tra dieci, vent’anni, se facciamo capire qual è il valore aggiunto diventa un prezioso patrimonio per i cittadini che non conoscono la materia prima, ma sono abituati a mangiarlo – ha sottolineato Comaschi – il vino non lo bevi come l’acqua, lo degusti, per il cioccolato dev’essere la stessa cosa.”

La genetica e la lavorazione del cacao sono fondamentali per ottenere un prodotto eccellente

Né in Italia né in Europa si coltiva cacao, è un alimento che cresce nella fascia equatoriale del mondo: a venti gradi a Nord e a venti gradi a Sud dell’equatore. Importiamo il cacao che viene lavorato in Europa fino ad ottenere il prodotto finito che è il cioccolato. E’ un aspetto importante da sottolineare, ognuno lavora il cacao che sceglie, dal Perù all’Ecuador, in origine ed è dalla lavorazione che deriva il risultato finito – ha fatto notare il maestro Comaschi – un buon cacao dev’essere di buona genetica. La genetica e la lavorazione rendono eccellente il prodotto. E‘ un prodotto che può essere consumato con l’aggiunta del basilico, del limone, con gli agrumi, anche durante il periodo estivo, a differenza di quanto la nostra cultura possa averci insegnato.”