Italia Viva batte un colpo, anzi tre. Matteo Renzi, in una conferenza stampa al Senato, ha firmato tre proposte di legge che verranno successivamente inoltrate agli uffici competenti. Una riguarda l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, un’altra è contenente misure per il contrasto del dissesto idrogeologico, l’ultima è invece una proposta alternativa alla proposta di legge – presentata dagli altri gruppi di opposizione – sul salario minimo. Un intervento che Renzi ha ritenuto imprescindibile in uno scenario in cui, mentre il dibattito pubblico italiano è impostato sulla “fuffa”, il contesto generale è di crisi: dalla situazione africana, alle ripercussioni in Europa derivanti dalla guerra in Ucraina, fino al rincaro della benzina.

Renzi firma la proposta per l’elezione del Premier: di cosa si tratta

Il disegno di legge di revisione costituzionale che nessuno ha avuto il coraggio di fare. Così lo definisce Matteo Renzi mentre, con tanto di penna in mano, si appresta a firmare il documento. Nel dettaglio si tratta della revisione di alcuni passaggi dei titoli II e III – sezione II – della Costituzione. Nello specifico: gli articoli 88, 92, 94, 95. In sintesi Italia Viva, su iniziativa del Senatore Matteo Renzi, propone di modificare la Costituzione affinché: il Presidente del Consiglio venga eletto a suffragio universale diretto contestualmente alla formazione delle Camere e a questo venga ricondotto il potere di nominare e revocare ministri. Così Renzi:

A parole sono tutti d’accordo, ma in realtà sono 9 mesi che fanno melina. Se vogliamo discuterne noi ci siamo.

A proposito di discutere e di lavorare, il leader di Italia Viva ha proposto di ridurre le ferie del Parlamento. Le sue parole:

A La Russa dico: ‘riduci da 5 a 4 settimane le ferie, con 4 settimane le ferie si fanno lo stesso.

Dissesto idrogeologico e salario minimo

La seconda proposta riguarda recupero di Piano Italia, un intervento pensato da Matteo Renzi quando era Presidente del Consiglio. Una unità di missione che il Senatore elaborò con Renzo Piano. Le sue parole:

Ripristiniamo Casa Italia e Italia Sicura. Se la maggioranza ha interesse: cancelliamo le ferie, veniamo in aula, votiamo la proposta e dimostriamo agli italiani che ci siamo sul dissesto idrogeologico. Picchetto Fratina al Giffoni ha pianto, ma sono lacrime di coccodrillo visto che i fondi sul PNRR sono stati spostati.

Infine, il salario minimo. Come è noto, Italia Viva si è tolta dal coro delle altre opposizioni e non ha firmato la proposta di legge che Renzi definisce “Di Conte, Cgil ed altri”. Il Senatore ha elaborato una controproposta sulla scia della proposta di iniziativa popolare di un altro Sindacato: la Cisl. Le sue parole:

Sul salario minimo si deve discutere. Ma la proposta di Conte, della Cgil e degli altri è una proposta di legge rispettabile che però non condivido per un motivo semplice: è previsto lo stanziamento di un fondo pubblico. Dobbiamo dirlo in modo chiaro. Se metti in legge di bilancio un fondo pubblico vuol dire che aumenti le tasse dei lavoratori. Proposta di legge di iniziativa popolare della Cisl.

Su Twiga e Santanché

Se l’aspettava la domanda, era inevitabile. Alcuni giornalisti presenti hanno chiesto a Matteo Renzi del non voto alla mozione di sfiducia avanzata da Pd ed M5s alla Ministra Santanché. Renzi, che li attendeva al varco, ha detto puntuale:

Sulla mozione di sfiducia non abbiamo partecipato al voto perché riteniamo che questo modo di fare, inaugurato da centrodestra e grillini contro di me quando ero Premier, non ci appartiene. Questo non vuol dire che sosteniamo la Santanché: se si va in aula per votare la sfiducia al governo io la voto. Non siamo politicamente con Meloni e Santanché, siamo contro di loro all’opposizione. Ma non saremo mai tra coloro che utilizzano le vicende giudiziarie per attaccare gli avversari. Si chiama garantismo e sta in Costituzione.

Sulla cena al Twiga – attività della Ministra Santanché – a cui hanno partecipato alcuni esponenti di Italia Viva ha detto:

A me non interessa dove vanno a cena Bonifazi o Richetti ma che quando vanno in aula portino avanti gli interessi degli italiani. Parlare di queste cose è fare come facevano i grillini. È il grillinissimo degli anti-grillini.