La critica della CGIL nei confronti del governo Meloni si fa sempre più aspra. La sigla sindacale si è retta, ab inizio, a voce di protesta. È successo già in occasione della prima legge di bilancio approvata dall’esecutivo di centrodestra e, tra le altre cose, sulle misure legate al tetto al contante ed ai pagamenti con il pos. Fino ad arrivare ad altre misure più strutturali e mosse in cancellazione rispetto allo stato dell’arte ereditato dai governi precedenti. Ad esempio, il reddito di cittadinanza. Di questo ha parlato, tra le altre cose, Maurizio Landini in una sua intervista ai microfoni di Metropolis, un podcast di Repubblica. Sul taglio del reddito di cittadinanza ha detto:

Il governo sta facendo sui più poveri, ha tagliato il reddito di cittadinanza mentre in Parlamento hanno votato un’altra sanatoria fiscale, addirittura se un’impresa non paga più le tasse non è più reato penale. L’ufficio parlamentare ha indicato che sono 5 milioni le persone sotto la soglia di povertà ed il taglio, come dice l’INPS, riguarda 169 mila persone ed aumenteranno entro la fine dell’anno. Quindi 500 mila persone non avranno più un reddito seppure siano considerati poveri.

Il governo “racconta balle” ha detto senza troppi giri di parole Maurizio Landini. Poi, sempre sul reddito di cittadinanza, ha aggiunto:

La cosa peggiore è che non hanno creato nulla di sostitutivo. Stavano preparando questo taglio da 8 mesi ed oggi scopriamo che non hanno preparato nulla e che, anzi, scaricano sui comuni.

Salario minimo, Landini: non lo vogliono per difendere i contratti pirata

Il governo difendendo i contratti pirata. Lo si evince anche dal fatto che il governo non sta misurando la rappresentanza.

Queste le parole dure di Landini con le quali si spiega i motivi del no, reiterato e ostinato, che il governo sta portando avanti sulla misura del salario minimo. La scarsa rappresentatività ai tavoli a cui ha fatto accenno viene spiegata così:

Il governo ai tavoli non sta convocando solo Cgil-Cisl-Uil ma anche una serie di sigle sindacali che, lo dico assumendomene la responsabilità, non rappresentano nessuno. Non hanno nessun tipo di rappresentanza. Ci troviamo ai tavoli una quantità di sindacati nuovi, addirittura quelli che firmano i contratti pirata. Sono tavoli finti che non rispondono alle nostre richieste.

In difesa dei furbetti

Altrettando pesanti sono le accuse che Landini fa in risposta ad un successivo blocco di domande. Secondo il segretario della Cgil, il governo si starebbe macchiando della colpa di aver creato condizioni volte ad agevolare i più furbi: quelli che evadono e, quindi, non pagano le tasse. Ecco, in questo senso, le sue parole:

Credo che si stia facendo una cosa più ampia: in un Paese che ha cento miliardi di evasione fiscale, la vera operazione trasversale è costruire un blocco sociale sulla parola d’ordine ‘chi non paga le tasse è furbo’. Il messaggio che viene mandato al Mezzogiorno non è combattere l’illegalità ma è: fatevi furbi non pagate le tasse e noi vi aiuteremo. Una pericolosa e regressione dai valori etici della nostra Costituzione.