“Alcuni presidenti vogliono fare soldi a fine campionato e anche alcuni giocatori, come Bellavista, amano i soldi facili. Perciò fanno delle piccole combine, si tratta di trovare quelle persone che vogliono fare questo genere d’affari a fine stagione”. Così Hiristyan Ilievski, il principale latitante del calcioscommesse che secondo la Procura di Cremona è una pedina chiave dell’inchiesta. L’uomo è stato intervistato in Macedonia da Agorà, il programma di Raitre che domani mattina manderà in onda l’intervista e che ha fornito in anteprima un’anticipazione. Il macedone chiama in causa i presidenti, coinvolge le società e non è una aspetto di poco conto. “A quel punto i presidenti si mettono d’accordo – ha proseguito Ilievski -, ad esempio se in una certa partita il pareggio è ben quotato per le scommesse, allora si punta su quella partita, poi si definisce se è pagato meglio un pari con o senza gol, il problema è come scommettere questi soldi perchè in Italia le agenzie di scommesse fanno controlli, ma in Asia no”. Per Ilievski non è un fenomeno solo italiano e il perchè i presidenti agiscano in questo modo è presto detto: “spendono soldi propri quindi dicono perchè non recuperare un pò di soldi, qual è il problema, non commettiamo alcun crimine. E’ così in tutto il mondo”, dice Ilievski che poi scagiona il centrocampista della Lazio, Stefano Mauri, e quello del Genoa (ex biancoceleste), Beppe Sculli. “Io andai a Roma per avere informazioni su Lazio-Genoa perchè eravamo alla fine del campionato, alcune persone mi avevano detto che l’accordo prevedeva che la Lazio andasse in Champions League e che il Genoa dovesse perdere – spiega Ilievski nell’intervista concessa ad Agorà -, volevo controllare queste informazioni e poi scommettere, volevo incontrare qualcuno che mi confermasse la cosa, ma non ci sono riuscito, non ho mai incontrato nè Mauri nè Sculli”.
(Repubblica)