Nuove misure di inclusione sociale e lavorativa: ecco tutte le informazioni che riguardano i due nuovi strumenti che servono per contrastare la povertà e per aiutare le fasce di popolazione più deboli, ovvero il Supporto alla formazione e al lavoro e l’Assegno di inclusione.
Nuove misure di inclusione sociale e lavorativa: ecco i due nuovi strumenti contro la povertà
Le due nuove misure, che abbiamo citato durante il corso del precedente paragrafo e che nascono per sostituire l’addio al Reddito di Cittadinanza, hanno l’obiettivo di contrastare:
- la povertà;
- la fragilità;
- l’esclusione sociale e lavorativa.
Questi obiettivi che abbiamo appena citato, in particolare, vengono raggiunti con l’attivazione di percorsi di inserimento sociale, di formazione e di attivazione al lavoro.
Le due nuove misure che saranno introdotte in sostituzione del Reddito di Cittadinanza sono, dunque:
- il Supporto alla formazione e al lavoro, il quale sarà attivato a partire dal 1° settembre 2023 per i soggetti che hanno un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 59 anni ed il quale prevede per questi ultimi la possibilità di effettuare dei percorso di formazione, di qualificazione e di riqualificazione professionale, nonché di orientamento e di accompagnamento al lavoro;
- l’Assegno di inclusione, il quale sarà attivato a partire dal 1° gennaio 2023 per i soggetti che fanno parte di nuclei familiari che sono composti da almeno un componente che abbia un’età anagrafica inferiore a 18 anni, da uno che abbia un’età anagrafica pari ad un minimo di 60 anni, oppure da una persona affetta da disabilità. La prestazione economica, poi, viene riconosciuta anche a quei soggetti che si trovano in una condizione di svantaggio e che vengono inserite all’interno di un programma di cura e di assistenza dei servizi socio-sanitari a livello territoriale.
Supporto alla formazione e al lavoro e Assegno di inclusione: a chi spettano e come funzionano le due nuove misure che sostituiscono il Reddito di Cittadinanza
Le due nuove misure di cui abbiamo parlato durante il corso del precedente paragrafo sono rivolte a coloro che hanno la residenza in Italia da almeno 5 anni, dei quali gli ultimi 2 anni devono risultare in via continuativa.
Per quanto riguarda i requisiti specifici che bisogna possedere in merito ai singoli strumenti, poi, l’INPS chiarisce che la misura di Supporto alla formazione e al lavoro, attiva dal 1° settembre 2023 e dedicata ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni, può essere utilizzata esclusivamente nel caso in cui il reddito ISEE dei soggetti richiedenti sia di importo pari o inferiore a 6.000 euro.
Inoltre, le persone interessate dovranno provvedere al rilascio della c.d. dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e dovranno dimostrare di essersi rivolti almeno a tre agenzie per il lavoro o altri enti che si occupano di questo.
Per quanto riguarda i requisiti specifici che devono possedere i soggetti che intendono beneficiare dell’Assegno di inclusione, invece, sono validi i criteri che abbiamo definito durante il corso del precedente paragrafo.
Ad ogni modo, i soggetti che possiedono i requisiti e che beneficiano del Reddito di Cittadinanza avranno la possibilità di continuare a ricevere il contributo economico loro spettante fino al termine previsto del 31 dicembre 2023.
Per quanto riguarda il funzionamento della misura di Supporto alla formazione e al lavoro, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale specifica che:
“Per aiutare le persone a trovare un’occupazione, viene riconosciuto l’accesso a diversi strumenti di politiche attive del lavoro come programmi di formazione, progetti utili alla collettività, servizio civile universale e offerte di lavoro adeguate alle caratteristiche e alle competenze di ognuno. Inoltre, nel momento in cui tale percorso viene effettivamente avviato, per la sua durata, è previsto anche un beneficio economico di 350 euro mensili erogato con bonifico per la durata delle attività formative o delle altre iniziative indicate, per un massimo di complessivi 12 mesi.”
L’Assegno di inclusione, invece, non è altro che un’integrazione mensile al reddito familiare, alla quale va aggiunto un contributo per l’abitazione concessa in locazione.
L’erogazione avviene per un periodo di tempo pari a 18 mesi, con possibilità di rinnovo per altri 12 mesi, attraverso l’utilizzo della c.d. “Carta di Inclusione“, ovvero di una carta ricaricabile.