Il Reddito di cittadinanza è stato sospeso per molti percettori: alcuni riceveranno l’ultima mensilità a luglio, dopo di che dovranno dire addio alla misura.
La cattiva notizia è stata annunciata dall’Inps e, in pochi giorni, circa 169.000 beneficiari di età compresa tra i 18 anni e i 59 anni hanno saputo di non averne più diritto. La misura si sta avviando alle battute conclusive, in quanto verrà abrogata definitivamente il 31 dicembre 2023.
Tra scalpori e prime proteste, spieghiamo perché alcuni percettori riceveranno l’ultima mensilità a luglio e perché, invece, molti altri percettori continueranno a ricevere il sussidio fino a dicembre.
Chi riceverà l’ultima mensilità del Reddito di Cittadinanza a luglio
È arrivata la sospensione del Reddito di Cittadinanza per alcune categorie di cittadini. La tanto discussa misura verrà sospesa per i cittadini occupabili che riceveranno come ultima mensilità quella di luglio.
In base a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2023, dal 1° gennaio al 31 dicembre di quest’anno, il Reddito di Cittadinanza viene riconosciuto per un numero massimo di 7 mensilità.
Luglio è l’ultimo mese in cui alcune categorie di cittadini riceveranno l’ultimo pagamento del RdC e della PdC così come è stato comunicato dall’Inps, con la pubblicazione del messaggio n. 2632. L’Istituto ha fornito le ultime precisazioni il 28 luglio, attraverso una nota stampa. La misura non sarà più erogata a 169.000 famiglie beneficiarie, nelle quali non ci sono disabili, minorenni o over 60.
Quali sono le province in cui le sospensioni sono state più numerose? Napoli, Roma e Palermo. La sola zona di Napoli ha numeri che non hanno eguali in nessun’altra parte d’Italia. Invece, le regioni in cui è stato registrato il più alto numero di attuali percettori sono Campania, Sicilia e Lazio.
Ritornando alle sospensioni, l’Inps ha comunicato lo stop del RdC agli interessati tramite l’invio di un SMS. Nel messaggio, però, si legge che la sospensione può essere revocata nell’eventualità della presa in carico dei servizi sociali. Così come è stato precisato dall’Inps, si tratta di una eventualità che riguarda esclusivamente le persone che si trovano in uno stato di bisogni complessi e di difficoltà di inserimento sociale o lavorativo.
Chi continua a riceverlo fino a dicembre 2023
Alcuni percettori della misura, continueranno a ricevere i pagamenti anche per le restanti mensilità dell’anno fino al mese di dicembre.
La misura, però, verrà definitivamente abrogata il 31 dicembre 2023, lasciando il posto all’Assegno di inclusione che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024.
In linea generale, il limite delle 7 mensilità non trova applicazione per i nuclei familiari in cui sia presente almeno un componente:
- Con disabilità;
- Minorenne;
- Con almeno 60 anni di età.
Solo in questi casi, il pagamento del RdC e della PdC continueranno fino al 31 dicembre. Dopo, saranno abolite.
Cosa cambia dal mese di agosto
A fare fa un po’ da spartiacque, sarà il mese di agosto, in quanto a partire dal 1° settembre 2023 andrà in vigore il supporto per la formazione e il lavoro. Si tratta di uno strumento introdotto con il Decreto Lavoro 2023. Misura di attivazione al lavoro è pensato per tutti coloro che, dal 1° gennaio 2024, non potranno chiedere l’Assegno di inclusione.
Il supporto per la formazione e per il lavoro è un sussidio economico rivolto ai cittadini occupabili, con Isee fino a 6000 euro. Ai beneficiari spetta un contributo di 350 euro al mese per massimo 12 mensilità, ma con l’obbligo di partecipare a programmi di formazione e progetti di pubblica utilità.
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