In casa Milan è un’estate di rivoluzione vera e propria. I rossoneri sono la squadra che si è mossa di più sul mercato in Italia: tra acquisti e cessioni la dirigenza del Diavolo non si è mai fermata e non ha ancora completato l’opera. Pioli ha iniziato a lavorare con i nuovi acquisti. La strategia è chiara, si punta su giocatori forti, e giovani. Un po’ come fece il duo Fassone-Mirabelli qualche anno fa. E proprio per commentare le scelte di mercato del Milan, l’ex direttore sportivo rossonero, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24.

Mercato Milan, Mirabelli in esclusiva a Tag24

Una campagna acquisti scoppiettante. Il Milan è alle prese con un mercato intenso e una vera e propria rivoluzione. Un po’ come accadde nel 2017, quando l’Ad Marco Fassone e il Ds Massimiliano Mirabelli, portarono in rossonero ben 11 nuovi giocatori. Di quelli alcuni divennero importanti, altri si persero per strada. Del mercato del Milan di oggi, in esclusiva a Tag24, ha parlato l’ex diesse del Diavolo, attualmente responsabile dell’area tecnica e direttore sportivo del Padova.

“Vedo che il Milan sta puntando tanto sui giovani – ha esordito Mirabelli – è la stessa strategia che avevamo adottato anche noi all’epoca. Eravamo la terza squadra più giovane d’Europa. Mi auguro soltanto che, a differenza di quello che successe nel nostro caso, ora venga dato tempo a questi ragazzi. La cosa più importante, quando si decide di puntare su ragazzi di queste età, è quella di avere pazienza e non fargli sentire la pressione, altrimenti si rischia di bruciarli. Noi abbiamo vissuto il passaggio della società dopo diciotto mesi e non abbiamo avuto tempo. abbiamo portato giocatori forti ma il closing li ha condizionati”.

I colpi in entrata e gli obiettivi del Milan

Gli ultimi in ordine di tempo sono Chukwueze dal Villareal e Okafor dal Salisburgo, ma in totale sono già 10 i nuovi acquisti. “Il colpo di mercato più importante di questa sessione è uno solo e si chiama Rafa Leao. Con il suo rinnovo di contratto – ha spiegato l’ex Ds rossonero – si sono assicurati un campione, un talento puro. È un giocatore devastante. Per il resto, non mi piace fare nomi né dare un giudizio sul lavoro altrui, penso in generale che il Milan abbia messo a segno dei colpi di mercato importanti e di prospettiva. Ha adottato la filosofia giusta e partiva da una base importante. La scelta di andare avanti con Pioli la condivido. È un’estate di rivoluzione ma allo stesso tempo, per lo spogliatoio, di continuità. Si ripartirà dal mister che ha già fatto bene in questi anni, è uno dei migliori e conosce la maggior parte della squadra. Ora dovrà far integrare i nuovi. Sono convinto che il Milan potrà lottare per lo scudetto” ha aggiunto il dirigente del Padova.

Una strategia chiara, il Milan punta sui giovani. Luka Romero è un giocatore di talento, mi piace. Ma non ha ancora completato il suo processo di maturazione. Hanno fatto una scelta intelligente nel prenderlo – ha proseguito il diesse – sapranno bene come gestirlo. Non sono sicuro sia pronto per ora. Quando è toccato a noi abbiamo fatto scelte simili, puntando tutto sui giovani. Il colpo più importante? C’erano diversi giocatori, ma faccio due nomi: Kessie e Chalanoglu. Al Milan hanno dato tanto e poi la loro carriera, anche lontano dai rossoneri, parla da sola. Uno è andato Barcellona e attira sempre l’interesse di grandi club europei, l’altro è stato decisivo anche in questa stagione. Li abbiamo aspettati, ma sulle loro qualità non c’erano dubbi”.

La cessione di Tonali

Tanti gli acquisti, ma anche una cessione importante: quella di Sandro Tonali al Newcastle. “Sarà un’assenza importante, ma quando arrivano offerte del genere non si può dire di no. Il Milan non ha fatto bene, ha fatto benissimo a cederlo. Il futuro? Non voglio dare consigli, dico solo ai tifosi e a tutto l’ambiente di avere pazienza. È chiaro che quando i giocatori arrivano dall’estero e sono così giovani hanno bisogno di tempo per ambientarsi. Cambia tutto della loro quotidianità: il modo di mangiare, il tipo di allenamento, la lingua. Tutto influisce anche su quello che riescono o meno a dare in campo. Non è facile entrare a San Siro, c’è bisogno di serenità ha concluso Mirabelli.